cronaca

Dimessa dall’ospedale, muore tornando a casa la vigilia di Natale: l’udienza

MESSINA – Per la Procura tutti i 17 indagati del caso di Maria Pia Castrovinci devono essere sottoposti al vaglio processuale per stabilire l’effettiva responsabilità nella morte della 61enne di Torrenova operata all’utero all’ospedale Papardo di Messina e dimessa, la vigilia del Natale 2021. La donna è spirata in auto durante il rientro a casa tra le braccia della nuora. In base ai primi accertamenti Maria Pia è morta per uno choc settico non riconosciuto e non curato.

L’udienza

Il sostituto procuratore Alessandro Liprino, titolare del caso, ha chiesto il rinvio a giudizio di tutti i medici e infermieri allora in servizio al reparto Ginecologia del Papardo. Il vaglio preliminare è stato affidato al GUP di Messina Monia De Francesco che ha fissato l’udienza la prossimo 27 marzo.

Le accuse

A tutti gli indagati viene in concreto contestato di non averla assistita a dovere. Ad un medico viene contestato anche il falso in cartella clinica: avrebbe annotato che un accertamento si era reso necessario perché alla donna era stata riscontrata una malformazione, ovvero delle metastasi ad una milza. Invece, scrive la Procura in base al dossier dei consulenti medico legali, le metastasi non c’erano e la milza sarebbe stata rimossa perché lacerata.

Maria Pia poteva essere salvata

Invece, se Maria Pia fosse stata visitata a dovere per tempo, quando lamentava dolori, forse tutto questo non sarebbe successo. Se Maria Pia non fosse stata dimessa, probabilmente non sarebbe morta. E’ questo il quadro finale dell’inchiesta ora arrivata al capolinea. Per i camici bianchi dell’ospedale messinese ora comincia una fase diversa: i loro difensori possono prendere visione del dossier depositato in Procura e chiarire le singole posizioni, difendendosi.

La denuncia

A dare il via all’inchiesta è stata la famiglia, assistita dall’avvocato Giuseppe Condipodero Marchetta. I familiari hanno raccontato che la donna lamentava dolori forti già in ospedale, dopo l’operazione di rimozione di utero e ovaie. Dimessa, è spirata in auto sulla A20, all’altezza di Villafranca Tirrena.

Il collegio difensivo

Gli indagati sono difesi dagli avvocati Pietro Ruggeri, Isabella Barone,Antonia Russo, Antonino Gatto, Carlo Autru Ryolo, Francesca Misiti, Dafne Musolino, Ketty Terranova, Nicoletta Milicia, Salvatore Lincon, Ettore Cappuccio, Giuseppe Di Pietro, Ugo Colonna, Adriana La Manna, Simona Arasi, Antonio Giacobello, Roberto Alecci, Giuseppe Walter.