Vergogna Cas, un carrozzone da azzerare. E' l'ora delle decisioni

Vergogna Cas, un carrozzone da azzerare. E’ l’ora delle decisioni

Rosaria Brancato

Vergogna Cas, un carrozzone da azzerare. E’ l’ora delle decisioni

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giovedì 12 Luglio 2018 - 07:52

Le dimissioni del direttore generale Santoro potrebbero essere l'occasione per prendere decisioni definitive. Tra scandali, inefficienze, mancanza di fondi, inchieste, disagi, pedaggi vergognosi, il Consorzio è un carrozzone da chiudere.

Sul Cas si è arrivati a un punto di non ritorno. Il governo regionale e l’Ars devono decidere cosa fare di un carrozzone ormai deragliato, gravato da inchieste, contenziosi, costi da capogiro a fronte di una condizione delle autostrade semplicemente vergognosa.

Le dimissioni dell’ingegnere Leonardo Santoro, rimasto direttore generale per poco più di 3 mesi, rappresentano l’opportunità per decidere una volta per tutte.

Santoro si è dimesso per ragioni personali, ma è evidente che dietro la lettera ci sono altre motivazioni. Negli ultimi tempi era riuscito ad imprimere un’accelerazione su diversi fronti, ma, come è noto “senza soldi non si canta messa”.

Per gli automobilisti che percorrono la Messina-Palermo anche questa sarà l’ennesima estate da dimenticare. I disagi sul viadotto Ritiro e lungo il percorso successivo sono intollerabili ed anche la sospensione dei lavori nei week end non è che una toppa. C’è poi il problema delle famiglie che devono lasciare le abitazioni sotto i piloni del viadotto. C’è ancora, dopo due anni di balletti, finalmente una luce in fondo al tunnel per la frana di Letojanni.

Le dimissioni di Santoro e i tempi tecnici necessari perché la Regione prenda decisioni in merito al nuovo DG e agli organi di vertici non faranno che aggravare la situazione.

Forse è arrivato davvero il momento per Musumeci e la sua giunta di cogliere la palla al balzo e porre fine ad uno dei peggiori capitoli dei carrozzoni siciliani: quello del Consorzio Autostrade Siciliane.

In ultimo, ma è solo un granello in confronto ai macigni lasciati sul percorso dalle gestioni passate, c’è la questione delle selezioni per agenti esattori affidate ad un’agenzia esterna, la Tempor, e finita al centro di un durissimo comunicato della Uil che ha evidenziato la necessità di procedure selettive più trasparenti.

Val la pena ricordare ai lettori che negli anni scorsi le attese e le legittime aspettative di oltre 100 precari storici sono state disattese da chi ha preferito la facile strada dei “super straordinari” agli “stakanovisti”, sbarrando la strada a centinaia di famiglie. Per i maxi straordinari scattarono le sanzioni dell’ufficio provinciale del lavoro.

Tornando alle altre ferite ancora aperte c’è una domanda che sta dietro le dimissioni di Santoro e riguarda i crediti che il Cas vanta dalla Regione per somme ancora rimaste ferme a Palermo.

Per i poveri automobilisti vittime del Cas, dalla A/18 alla A/20, il futuro è ancora peggiore del passato. C’è da chiedersi che fine ha fatto l’ennesima procedura di revoca della concessione al Cas da parte del Ministero dei trasporti (la risposta si attendeva a marzo e nel frattempo sono trascorsi mesi). C’è da riprendere il discorso della fusione con l’Anas. In realtà, se davvero Musumeci vuol cambiare rotta, c’è una riflessione seria da fare: azzerare un carrozzone che fin qui ha prodotto solo contenziosi miliardari (frutto di furberie di ogni genere e piccole e grandi miserie personali), una condizione vergognosa degli assi autostradali, nessuna sicurezza per chi li percorre, inchieste a catena, inefficienze e, pedaggi che dovrebbero far arrossire chi li impone (e non solo ad Orto Liuzzo, pieno territorio comunale).

Siamo e resteremo la provincia babba, quindi teniamoci il Cas, teniamoci i pedaggi, teniamoci le file vergognose che da 5 anni caratterizzano le nostre estati, teniamoci due autostrade degne di un Paese del quarto mondo, teniamoci le lentezze, le incertezze sul futuro, i lavori effettuati di giorno e non di notte, le interminabili interruzioni, la mancanza di cura del verde e delle aiuole di sosta, la scarsa sicurezza.

Teniamoci tutto, compresi i prossimi vertici del Cas, unico argomento che interessa la politica: le poltrone e le indennità.

Perché è solo di questo che nei prossimi giorni si discuterà a Palermo: in quota a chi dovrà essere il prossimo presidente piuttosto che il cda o il dg.

Un suggerimento: caro Musumeci lo scelga in “quota” automobilisti siciliani, sapremmo sicuramente cosa fare e cosa consigliare.

Rosaria Brancato

2 commenti

  1. brava,concordo .Interessa solo la mangiatoia.

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  2. Mi trovo,perfettamente, d’accordo con quanto scritto. Situazione insostenibile.
    Il “carrozzone “andava chiuso già una ventina di anni addietro, fortino espugnato e depredato da molti personaggi che si sono succeduti nei vari consigli direttivi a spese di decine di persone che lasciavano la pelle sulle due
    autostrade (rectius: trazzere) e i più fortunati (compreso me) costretti ad effettuare, tutt’oggi, slalom tra buche, deviazioni vere e finte ed ogni sorta di imprevisti.

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