Germanà conferma: lascio Roma e vado a Palermo. E si erge a “paladino” degli ex Forza Italia

Nino Germanà lascerà la Camera dei deputati per trasferirsi, armi e bagagli, all’Assemblea regionale siciliana. Il neo deputato regionale del Pdl, eletto nella consutazione del 28 ottobre, risponde picche all’ex assessore comunale allo sviluppo economico, Gianfranco Scoglio, che nelle ultime ore lo aveva invitato a non rinunciare al seggio romano, in modo da rimettere in sella Giuseppe Buzzanca, primo dei non eletti nella lista del Popolo della Libertà.

Germanà fa, infatti, sapere di non avere alcuna intenzione di rinunciare al posto all’Ars, fortemente voluto per scrollarsi «di dosso l’etichetta di nominato, investito da un mandato parlamentare» e per far riemergere nel Pdl i «valori e lo stile di Forza Italia» oscurati da quelli di Alleanza Nazionale, che « ha sempre soppiantato l’anima moderata» del partito. Il neo eletto non solo “abbandona” Roma per Palermo, lasciando fuori dai giochi l’ex sindaco, ma fa capire di essere più che mai intenzionato a guidare la battaglia interna degli ex forzisti contro gli ex an, di cui Buzzanca è uno dei principali esponenti.

«La duplice motivazione che mi ha spinto ad affrontare le urne -scrive in un comunicato – trova il suo naturale corollario nella mia convinzione di dover aggregare e ricompattare, e contestualmente allargare la base del consenso offrendo volti nuovi a quel popolo di moderati, riformisti, modernisti ed innovatori che hanno abbandonato il Pdl ma che non hanno mai rinunciato ai suoi principi ispiratori. E’ giusto che a Messina, siano equamente rappresentate le due anime del partito, tentando di porre fine all’emorragia e dando un’adeguata risposta a coloro che hanno alimentato le fila del Movimento 5 Stelle manifestando così il loro dissenso e la loro protesta».

«Io rivendico fiero – conclude Germanà – la mia appartenenza e la mia provenienza, e se sono comprensibili le ragioni politiche sottostanti all’invito di non abbandonare il seggio a Montecitorio, io non rinuncerei mai a Palermo. Non posso né voglio tradire la fiducia di tutti coloro che mi hanno dimostrato stima ed affetto contribuendo, in maniera massiccia, alla mia elezione, convinti che la mia presenza tra i banchi dell’ARS possa costituire il plus valore e il sigillo di una nuova stagione». (DLT)