L’appello del IV Quartiere per le coppie di fatto: “Il Consiglio approvi il regolamento”

In attesa che la proposta di istituire il registro delle unioni civili passi al vaglio del voto del consiglio comunale, si anima il dibattito cittadino su un tema che rappresenta da decenni, ormai, il cavallo di battaglia di tutte le associazioni e singoli cittadini che si battono per il riconoscimento dei diritti civili.

Questa mattina il Consiglio della IV Circoscrizione, capitanato dal Presidente Francesco Palano Quero, ha indetto una conferenza stampa a Palazzo Zanca. L’intento dell’iniziativa è stato, oltre quello di illustrare il percorso che ha portato il IV quartiere ad essere il primo organo amministrativo della città a affrontare il tema delle unioni civili, anche un voler “fare appello alla sensibilità del Civico Consesso affinché approvi il regolamento sulle coppie di fatto, superando pregiudizi e inutili resistenze, facendo fare un balzo avanti, in tema di diritti civili, alla città di Messina” – come spiega Francesco Palano Quero.

“L’unione civile o di fatto, è una fattispecie che lega insieme numerosissime persone, dello stesso sesso o di sesso opposto, anche nella nostra città – continua Quero – Sarebbe un riconoscimento non solo di principi: il Comune potrebbe offrire anche alle unioni civili quei servizi alla persona (casa, servizi sociali e sanitari,asili, scuola e formazione, trasposto pubblico,politiche per giovani, genitori e anziani etc.) da cui oggi sono escluse a priori”.
Il registro è vigente in oltre 90 comuni in tutta Italia, e nella nostra provincia si avvicina a dieci il numero dei comuni che hanno scelto di adottarlo. È un provvedimento che estenderebbe alcuni diritti civili e sociali ai cittadini maggiorenni residenti nel nostro comune che coabitano e sono legati da "vincoli affettivi" da altre un anno. Già con l'ordine del giorno 34-2012 il Consiglio della IV Circoscrizione, prima istituzione in città, aveva proposto alla precedente amministrazione l'adozione di un registro che regolasse i rapporti tra le coppie di fatto, ma l'atto di indirizzo non fu preso in considerazione. Poi ci fu la delibera n 7 del 2014 e la proposta della Giunta Municipale su cui il Consiglio ha espresso parere favorevole a maggioranza assoluta (12 presenti 10 favorevoli e 2 contrari).
Il riconoscimento delle unioni di fatto mira ad attuare il principio dell’uguaglianza tra tutti i cittadini, sancito dalla Costituzione della Repubblica e a sua volta contemplato nello Statuto del Comune di Messina. Già nel primo ordine del giorno del consiglio del quarto quartiere – risalente al 2012 – si leggeva che: “la creazione di un nuovo status personale non può che spettare al legislatore statale ma ciò nonostante deve riconoscersi al Comune, nell'ambito del ruolo rivestito per il perseguimento dei compiti afferenti alla comunità locale giusta quanto stabilito dal D.L.vo 267/2000 e per quanto sancito nello statuto del Comune di Messina in particolare agli artt. 1 e 4, la possibilità di istituire uno o più registri per fini diversi ed ulteriori rispetto a quelli propri dell'anagrafe, organizzati secondo dati ed elementi obbligatoriamente contenuti nei pubblici registri anagrafici. Ritenuto opportuno rilasciare un’attestazione di costituzione di “famiglia anagrafica” basata su di un rapporto di unione civile o di fatto, vincolo di “unione affettiva” ai sensi dell’art. 4 del DPR 223/1989 (Regolamento anagrafico) e importante e civilmente progredito garantire alle coppie non sposate e alle coppie dello stesso sesso, paritari diritti, così come alle famiglie monoparentali e tradizionali, eliminando ogni discriminazione. Ritenuto pertanto necessario tenere, presso le Circoscrizioni del comune di Messina, un unico Registro Amministrativo dove iscrivere, secondo la distinzione operata dalla legge, le persone legate da vincoli non " legali " ( matrimonio, parentela, affinità, adozione, tutela), ma solamente da vincoli affettivi e di reciproca solidarietà”.

Nella proposta per l’attuazione di un registro delle Unioni Civili elaborata dal Comune di Messina si legge: ““Per unioni civili si intende il rapporto affettivo e/o di reciproca assistenza morale, materiale tra due persone maggiorenni dello stesso o di diverso sesso che non siano legate tra loro che non siano legate tra loro da vincoli giuridici di parentela, affinità, adozione, tutela e curatela e che abbiano chiesto la registrazione nel registro comunale, coabitanti ed aventi dimora nel Comune. La disciplina sulle unioni civili ha rilevanza amministrativa esclusivamente nell’ambito comunale e non interferisce con la normativa vigente in termini di anagrafe o di stato civile, né ha attinenza alcuna con i registri anagrafici o con quelli di stato civile. Il Comune si impegna ad assicurare, attraverso propri provvedimenti,la tutela ed il sostegno delle unioni civili ai fini di superare situazione di discriminazione e di favorire l’integrazione e lo sviluppo nel contesto sociale, culturale ed economico nel territorio, prioritariamente nei seguenti ambiti e con particolare attenzione alle situazioni di particolare disagio economico sociale: casa, servizi socio assistenziali, politiche per giovani, genitori e anziani, sport e tempo libero, formazione scuola e servizi educativi, diritti e partecipazione, istituto del gratuito patrocinio”.Se negli anni precedenti quello dei diritti delle coppie di fatto era un argomento portato avanti da un’avanguardia di attivisti, ormai il tema si è esteso ad ogni strato della società, attraversando trasversalmente anche il dibattito politico. E proprio sulla trasversalità – anche politica -dell’argomento puntano i membri del circolo Arcigay Makwan Messina, impegnati da sempre in prima linea per nel riconoscimento delle unioni civili, che sperano di veder presto i loro sforzi ripagati con un parere positivo da parte del Pubblico Consesso.