Sentinelle in Piedi a Piazza Cairoli, poca gente e dura reazione del Circolo Arcigay

Non sono d’accordo con quello che dici, ma darei la vita affinché tu possa dirlo”. Questa frase del filosofo illuminista francese Voltaire è rimasta come una pietra miliare delle democrazie contemporanee. Ma a tutto c’è un limite. L’apologia al fascismo e l’istigazione all’odio razziale, ad esempio, sono considerati alla stregua di reati in Italia. La legislazione dei Paesi europei, inoltre, tende a stigmatizzare qualsiasi forma di violenza, non solo fisica, ma anche verbale. Su questa linea si muove la legge contro l’omofobia, che aspetta di essere discussa alla Camera, dopo aver subito una brusca battuta d’arresto lo scorso anno. Contro questo disegno di legge è sorto in Italia un singolare movimento, denominato delle “Sentinelle in Piedi” e protagonista di varie performance in diverse piazze del Bel Paese, che consistono nello stare fermi e in silenzio, con un libro in mano, per tutto il tempo dell’iniziativa. Nel pomeriggio, le Sentinelle in Piedi sono state anche Messina. Una ventina di persone ha dato vita al consueto copione a Piazza Cairoli. All’iniziativa hanno aderito anche l’associazione della Famiglia e la Comunità Musulmana.

Nel loro sito ufficiale le Sentinelle si definiscono, in toni estremamente seri “resistenza di cittadini che vigila su quanto accade nella società e sulle azioni di chi legifera denunciando ogni occasione in cui si cerca di distruggere l’uomo e la civiltà”. Dopo questo incipit, le Sentinelle specificano di essere una rete “apartitica e aconfessionale” volta a coinvolgere tutti: donne, uomini e bambini, cattolici e musulmani ma anche – specificano – “persone di qualunque orientamento sessuale”, anche se negli intenti di queste persone è esplicitamente segnata la “difesa della famiglia naturale fondata sull’unione tra un uomo e una donna”. Cosa che vanifica di molto la presunta apertura alle persone omossessuali, nonostante il termine “naturale” per i fatti culturali e umani sia così ambiguo e inconsistente da poter significare, in fin dei conti, qualsiasi cosa.

A tal proposito interviene il circolo Arcigay Makwan di Messina, tramite le parole del presidente Rosario Duca: “Nascono con l’avvento in Parlamento della proposta di legge che mira a punire chi commette violenze fisiche o verbali basate sull’orientamento sessuale. In poche parole le sentinelle sono contro una legge che vieta violenze di genere! Stanno causando un caos a livello nazionale scontrandosi con molte organizzazioni LGBT e non solo. Si dicono apolitici, e, con qualche difficoltà, ci crediamo. Si dicono aconfessionali, ma stentiamo a crederlo, visto che utilizzano metodi e sistemi di comunicazioni che buona parte del clero utilizza. Ci domandiamo: 1) Una sentinella che ha come scopo la protezione dei valori, come mai si pone a favore della violenza ed istiga alla violenza? 2) Se così alti sono i valori che li muovono, come mai non sono nati anche per combattere la pedofilia? Dobbiamo pensare che queste sentinelle siano nate per creare confusione tra la gente, riguardo a una legge giusta? Stanno girando le piazze italiane in nome dei sani valori, ma non si dichiarano apertamente contro: pedofilia, femminicidio, razzismo, xenofobia e tanto altro. Che affidamento si può dare a simili persone? Arcigay è contro ogni forma di discriminazione, e combatte la pedofilia (che purtroppo è sia etero che omo) e contro chi cerca di offuscarla facendo "sceneggiate da sentinelle"! Siamo contro il razzismo e la xenofobia e quant’altro tenda a limitare la libertà individuale della persona”. E alle associazioni musulmane che hanno aderito all’iniziativa delle sentinelle, Rosario Duca ricorda le Crociate, perché, spiega: “simili forme di fanatismo reazionario sono state usate anche contro di loro”.

L’Italia è l’unico Paese tra quelli fondatori dell’Unione Europea, insieme alla Grecia, a non avere alcuna legislazione specifica contro l’omofobia e a favore delle coppie formate da persone dello stesso sesso. Amnesty Internetional, un anno fa, ha fatto appello ai parlamentari di Montecitorio, dove dovrà tornare per essere discusso il disegno di legge sul contrasto dell'omofobia e della transfobia, di adoperarsi affinché l'Italia introduca senza ulteriori ritardi una legge per contrastare i crimini basati sull'orientamento sessuale e sull'identità di genere.

Eleonora Corace