Tasse per tutti all’Università di Messina, anche per chi è “esonerato” dalla legge

La gestione Navarra blocca l’esonero dalle tasse per gli aventi diritto. La denuncia arriva da un gruppo di laureati in Giurisprudenza attualmente iscritti alla Scuola di Specializzazione per le Professioni Legali. Si tratta di circa 40 studenti, che lo scorso 21 marzo hanno inviato una diffida – mettendo in calce al documento nome, cognome e numero di matricola – ai vertici dell’Ateneo Peloritano, richiedendo espressamente l'esonero dal pagamento del conguaglio e l'accesso agli atti di interesse. Quella lettera, però è rimasta ad oggi lettera morta, perché l’ Università non ha ancora risposto.

Del problema, che mette a repentaglio la prosecuzione degli studi di molti studenti, magari meritevoli ma con alle spalle famiglie non proprio agiate ed impossibilitate a mantenere i propri figli, si stanno occupando anche l’ UDU Messina (Unione degli Universitari) e la FLC CGIL di Messina, che nei giorni scorsi hanno avuto un faccia a faccia con il rettore dell’Università Pietro Navarra.

Tanto gli studenti quanto l’associazione universitaria e la Flc Cgil ricordano e sottolineano che l’esonero dalle tasse è espressamente previsto dalla normativa vigente, facendo riferimento in particolare al Decreto Legislativo n.68 del 29 Marzo 2012, in cui , all’art.9, viene stabilito che “le università esonerano totalmente dalla tassa di iscrizione e dai contributi universitari gli studenti che presentino i requisiti di eleggibilità per il conseguimento della borsa di studio e gli studenti con disabilità o con un’invalidità pari o superiore al sessantasei per cento”.

«A fronte di tale norma – scrivono in un comunicato congiunto di Udu e Flc Cgil – invece quest’anno gli studenti sono costretti a pagare la tassa di iscrizione, senza avere alcuna certezza sul rimborso». Gli fanno eco gli universitari autori della nota di diffida: «Alla scadenza della prima rata del conguaglio (31 marzo)- si legge in una lettera inviata alla nostra redazione – centinaia di studenti che, per legge, non avrebbero dovuto pagare, hanno invece versato quanto (si presume) illegittimamente richiesto».

Su questa vicenda, ci sarebbe piaciuto avere la versione dell’Ateneo peloritano ed abbiamo provato, ma senza esito, a metterci in contatto sia con il dirigente ai Servizi Didattici Ricerca e Alta Formazione, Carmelo Trommino, che con il rettore Navarra.

Secondo quanto riferiscono ancora Udu e Flc Cgil nel loro comunicato, il rettore si sarebbe appellato al diritto dell’Università di Messina di rimborsare le tasse agli studenti sulla base di criteri stabiliti dall’Amministrazione, in piena autonomia, anche in virtù di un apposito parere fornito dall’Avvocatura dello Stato. Il Magnifico avrebbe manifestato la volontà di istituire borse di studio per gli studenti meritevoli e privi di mezzi, finanziandole anche con le risorse recuperate con la lotta all’evasione studentesca. Il provvedimento annunciato- spiegano Udu e Flc Cgil – dovrebbe diventare oggetto di apposita determinazione da parte del Senato Accademico e del Consiglio di Amministrazione. FLC CGIL e UDU hanno comunque chiesto all’amministrazione universitaria di conoscere nel dettaglio il parere emesso dall’Avvocatura dello Stato ed hanno poi concordato con Navarra di rivedersi entro la fine di maggio, ribadendo che «il tema riveste una grande importanza per gli studenti e le loro famiglie, che affrontano numerosi sacrifici per mantenere i giovani all’università, soprattutto in un periodo di crisi come quello attuale».

Anche gli studenti della Scuola di Specializzazione per le Professioni Legali sollecitano i vertici dell’Ateneo messinesi a fornire «risposte soddisfacenti entro la scadenza della prossima rata del conguaglio (2 giugno)».

Adesso, la palla passa all’Università, che dovrà dire in che modo intende garantire il diritto allo studio degli studenti meno abbienti e aventi diritto all’esonero dalle tasse. Sempre che austerity e rigore contabile non prendano il sopravvento per far quadrare i conti del bilancio, anche a discapito dei ragazzi che vogliono costruirsi un futuro studiando pur non avendo grandi possibilità economiche.

Danila La Torre