Fontanarossa out per un mese, Bisignano: “Puntiamo su Reggio Calabria”

La chiusura dell’aeroporto Fontanarossa di Catania per un mese è “l’ultimo treno” per lo scalo dello Stretto. Se perdiamo quest’occasione per rilanciare sul serio e concretamente il Tito Minniti di Reggio Calabria, saremo sempre più un’isola nell’isola. Ormai è ufficiale, dal 5 novembre al 5 dicembre Fontanarossa chiuderà per lavori e in seguito a un accordo tra Sac (società che gestisce lo scalo) e l’Enac e l’Aeronautica militare, i viaggiatori potranno usufruire della base di Sigonella.

E’ stato anche varato un piano con i tempi di percorrenza: i passeggeri dovranno presentarsi a Fontanarossa 3 ORE PRIMA della partenza dell’aereo.

La chiusura del ceck-in dovrà essere 85 minuti prima dell’orario di partenza del volo. Furgoni e bagagli dovranno 75 minuti prima del volo, mentre i passeggeri dovranno salire a bordo dei bus navetta fino a Sigonella un’ora prima della partenza.

“E un messinese, o un passeggero che viene da Capo d’Orlando, Milazzo, che fa?” si chiede l’assessore provinciale Michele Bisignano che ha convocato d’urgenza una conferenza dei servizi per la prossima settimana per affrontare il problema.

Se infatti occorre essere all’aeroporto di Catania 3 ORE PRIMA DEL VOLO, c’è da chiedersi a che ora debba partire un messinese per raggiungere, ad esempio, con i pullman della Sais, Fontanarossa. E dopo aver fatto file, ceck-in e trasferimento in un secondo bus raggiungere finalmente Sigonella. Uno scherzetto che potrebbe costare quasi sei ore. Stessa trafila ovviamente al ritorno. Tanto vale prendere un treno o qualsiasi altro mezzo di locomozione.

“E’ una follia- prosegue Bisignano– non possiamo essere penalizzati in questo modo. E’ arrivato il momento di concordare tutti insieme una strategia che renda davvero funzionale lo scalo di Reggio Calabria per i messinesi”.

Al tavolo di concertazione l’assessore ha invitato la Sogas (che dovrà dire chiaramente quali servizi potrà mettere a disposizione da subito), gli agenti di viaggio, gli operatori del settore turistico, gli albergatori, la Camera di Commercio, gli imprenditori, la società Caronte-Tourist, Metromare, l’Autorità portuale.

“L’aeroporto di Reggio Calabria diventa l’unica risposta possibile, ma devono essere aumentati i voli, i servizi, le destinazioni- prosegue l’assessore- Proprio per questo è indispensabile sedersi assieme, non c’è più tempo da perdere, né è pensabile che tra un mese i messinesi possano uscire da casa 4, 5 ore prima per arrivare addirittura a Sigonella e far prima il ceck-in a Catania”.

Il Tito Minniti dovrà essere in grado di fornire un’offerta quantomeno simile a quella di Fontanarossa, sia in termini di numero di voli che di destinazioni e i passeggeri dovranno poter usufruire di servizi che evitino disagi e file. Già nei giorni scorsi, alla Camera di Commercio, alla presenza del presidente della Sogas Carlo Alberto Porcino sono state gettate le basi per l’avvio di una collaborazione che sposti gradatamente i flussi di passeggeri messinesi da Catania a Reggio. In programma un aumento del numero delle corse del pullman Federico che collega direttamente con lo scalo reggino e che, grazie a un accordo con la Caronte garantisce puntualità e coincidenze con i voli, nonché un miglioramento del collegamento Metromare-bus navetta. Previste convenzioni per chi parcheggia l’auto in aeroporto.

“E non dimentichiamo il pontile di Ravagnese- conclude Bisignano- è un discorso che deve essere riaperto, per migliorare i collegamenti con l’aeroporto. Ma ci mettiamo al lavoro subito o sarà un’occasione sprecata”.

Del resto non ci sono alternative ed il mese di novembre sarà un durissimo test di prova. E’ assai improbabile che ci siano messinesi pronti ad affrontare un viaggio da incubo per prendere un aereo a Sigonella.

Rosaria Brancato