Politica

Disagi al Museo di Messina, De Domenico interroga il presidente della Regione

MESSINA –  Il cattivo funzionamento, nei giorni scorsi, del climatizzatore al Museo di Messina (la situazione sembra si sia normalizzata) sbarca all’Ars. Il deputato regionale del Pd Franco De Domenico ha presentato una interrogazione al presidente della Regione, Nello Musumeci, evidenziando i “disagi patiti dai visitatori nel pieno della stagione turistica”.

De Domenico nel documento va tuttavia oltre l’episodio dei giorni scorsi. “La questione Museo di Messina – spiega – merita un approfondimento ed un confronto per capire quali siano le strategie di sviluppo dell’ampio complesso museale.

“NECESSARIE POLITICHE DI RILANCIO”

“Avevo già sottoposto i problemi a chi di dovere attraverso una interrogazione il 21 novembre 2018 e una mozione dell’11 dicembre dello stesso anno. Nei due documenti evidenziato la necessità di valorizzare una delle più ampie aree espositive del meridione d’Italia, mediante adeguate politiche di rilancio incentrate su manifestazioni espositive, rassegne ed eventi culturali di alto livello, le uniche che possono far crescere il mortificante numero di visitatori.

Ritengo, infatti – prosegue De Domenico – che ad oltre due anni dalla inaugurazione della nuova sede, si debba conoscere quale strategia di valorizzazione e sviluppo il Governo intenda adottare, nel quadro della più ampia politica culturale della Regione, per il Museo Interdisciplinare di Messina”.

INTERPELLANZA SUI COMUNI IN DIFFICOLTA’ FINANZIARIA

De Domenico ha presentato anche una interpellanza all’assessore per le Autonomie locali e la Funzione pubblica Bernadette Grasso, in cui ribadisce “le difficoltà finanziarie in cui si trova il comune di Merì insieme ad altri 50 centri della nostra regione per effetto del riparto provvisorio dei trasferimenti regionali di parte corrente per l’anno 2018.

Parlo di enti locali che vengono raffrontati alla quasi totalità degli altri Comuni siciliani compresi nei medesimi parametri di densità abitativa con un   criterio storico che penalizza fortemente quei comuni, pochi invero, che come Merì hanno avuto un incremento di popolazione.

A fronte di una ripartizione media di 292 euro per abitante – spiega De Domenico – il trasferimento finanziario riconosciuto al Comune di Merì è pari a 92 euro per abitante e non è sufficiente a garantire servizi essenziali quali l’erogazione idrica e la depurazione, l’illuminazione pubblica e la manutenzione degli edifici pubblici e scolastici, l’assistenza agli indigenti e la manutenzione del verde pubblico.

Ho chiesto all’assessore Grasso – conclude il deputato regionale – di individuare criteri oggettivi di ripartizione che non penalizzino i comuni virtuosi come Merì, condannandoli al dissesto senza alcuna responsabilità amministrativa o cattiva gestione. Presenterò un ordine del giorno per impegnare il governo regionale con un provvedimento urgente, condiviso anche dalle opposizioni, ad adeguare il fondo, eliminando questa assurda sperequazione”.

C. C.