Cronaca

Disagio sociale, lockdown, violenza: il boom delle risse tra ragazzini

Ormai sembra essere diventata una “MODA DA NON SEGUIRE”. Curiosando tra la cronaca online delle grandi città, purtroppo non si può non imbattersi in storie di giovani, annoiati e sempre più aggressivi tra di loro coetanei .Secondo gli esperti gli episodi di risse tra giovani sono in costante aumento. Non solo nelle grandi città, come Roma, Milano e Napoli. Il fenomeno – che non è certo una novità – nell’ultimo anno è cresciuto e si diffonde ora anche nelle province, da nord a sud.

Le risse del sabato sera in centro città  non risparmiano ne Messina ne  Reggio Calabria e ci raccontano di “Botte da Orbi” tra ragazzi, troppe volte minorenni che dopo aver consumato bevande alcoliche fanno nascere liti che stanno diventando molto preoccupanti, PIAZZA CAIROLI A MESSINA, COME IL centro  DI REGGIO CALABRIA, diventano la sera, e sopratutto nei fine settimana , teatro di risse più o meno prepotenti e che vedono come attori i giovanissimi, che si sfidano, senza motivi apparenti, a pugni,calci e nei casi peggiori con piccole armi contendenti. Grande protagonista di questa sconsiderata moda è IL SOCIAL.

Infatti più volte, la polizia e chi indaga su queste risse ha potuto appurare che il più degli screzi nasce sul web e in seguito anche l’appuntamento per sfidarsi faccia a faccia. Così si creano dei gruppi di giovani che si schierano da una o dall’altra parte e che alla fine si incontrano nelle piazze più frequentate del centro città per prendersi a mazzate.Molti si picchiano, moltissimi stanno a guardare. E i video finiscono in tempo reale su Instagram, tik tok e Facebook. Un segnale molto preoccupante, secondo gli esperti, che parlano di giovani “esasperati, che, oltre al disagio e ai molti modelli negativi che trovano su internet e in certe serie tv, devono fare i conti con una situazione (legata alla pandemia e al lokdown) che non riescono più a gestire.Una società” malata ” che lancia segnali violenti e sopratutto segnali che hanno il gusto amaro dell’odio e dell’antisocialita’.

RAGAZZINI che come raccontano le forze dell’ordine, non hanno più la consapevolezza del limite e che il più delle volte si mostrano violenti anche con chi interviene a placare la rissa come delle vere proprie  GANG. Non sarà semplice superare tutto quello che la Pandemia ci ha regalato, ma è certo che una delle cose indispensabili per la nostra società e inevitabilmente quella di vigilare sui nostri figli e sui più giovani, che sembrerebbero quelli più feriti psicologicamente dai cambiamenti degli ultimi anni.I ragazzi, come sottolinea  la psicologa MARIA RITA PARSI, sono risultati I più fragili e vanno urgentemente “resettati/rielaborati” nel loro modo di socializzare, essere ricondotti, da adulti responsabili verso la nuova stabilità. L’appello va alla Scuola e a tutti i genitori, anche di ragazzi che hanno superato l’adolescenza,i giovani – devono sapere che voi sapete,- devono capire che quando varcando la soglia di casa non possono fare tutto ciò che gli passa per la testa e sopratutto devono imparare che  la violenza è il peggior modo per risolvere i problemi. Un prezzo psicologico troppo alto, quello che i ragazzi si trovano oggi  a pagare, riconoscendosi come dei DISADATTATI NELLA PROPRIA VITA. Non abbandoniamoli, da soli no ritroveranno certamente la strada smarrita. Reinsegniamo ai nostri figli ad Amare e a fare GRUPPO, PERCHÉ A FARE BRANCO CI SI PERDE SEMPRE.