Discarica di Mazzarra’, altri 5 indagati dopo il sequestro

Salgono a otto gli indagati per il disastro ambientale alla discarica di Mazzarrà. La Procura di Barcellona ha avvisato altri cinque persone, e cioè gli ex presidenti di Tirrenoambiente, la società che gestisce la discarica: Sebastiano Giambò, già condannato per concorso esterno al clan di Mazzarrà, e Francesco Cannone; poi il funzionario palermitano dell’assessorato regionale Territorio ed Ambiente Gianfranco Cannova, il funzionario della provincia di Messina Armando Cappadonia, infine un funzionario dell’Arpa l’agenzia regionale per l’ambiente. L’ipotesi di reato è di associazione finalizzata al disastro ambientale.

L’inchiesta è quella che ha portato al sequestro del sito di stoccaggio, e vede giá indagati l’ex presidente di Tirrenoambiente Antonello Crisafulli e gli ex amministratori delegati Pino Innocenti e Giuseppe Antonioli.

I nuovi avvisi di garanzia spostano la lancetta dell’orologio degli accertamenti parecchio piu’ indietro del tempo e sta ad indicare che la magistratura a questo punto vuole fare chiarezza su tutta la complessa vicenda della gestione della discarica, spesso finita sotto la lente della magistratura e per più aspetti.

Secondo gli investigatori, in buona sostanza, la discarica è diventata pericolosa per l’enorme mole di rifiuti recentemente accumulata, ma c’erano ulteriori problemi, di tipo strutturale e gestionale, che hanno portato al collasso. Nel mirino anche le autorizzazioni accordate a Tirrenoambiente e il complesso sistema di monitoraggio del rischio inquinamento.