Freccia della Laguna. Rometta non dimentica la strage di quindici anni fa

Ore 18:56 del 20 luglio 2002. Un orario e una data che i cittadini del comune tirrenico di Rometta Marea non dimenticheranno mai poichè, quindici anni fa al km 210,47 della ferrovia Palermo-Messina, poco prima della stazione di Rometta Marea, a causa di un difetto strutturale del binario, il treno "Freccia della Laguna", partito da Palermo e diretto a Venezia, deragliò creando uno scenario apocalittico.

Durante la fase di deragliamento, le prime tre carrozze accodate alla macchina uscirono dai binari e furono scagliate contro il casello ferroviario limitrofo sventrandolo; il locomotore successivamente finì la sua corsa sbattendo contro le paratie di un piccolo viadotto in cemento rimanendoci in bilico.

Il bilancio delle vittime fu di otto persone. Numerosi coloro che riportarono ferite sia lievi che gravi. Tra i deceduti anche un macchinista che, secondo poi la ricostruzione dei fatti avviate da parte degli inquirenti, aveva segnalato agli addetti alla manutenzione alcuni sbandamenti anomali delle macchine in corsa, proprio su quei tratti dove si verificò la tragedia.

Dopo varie sentenze, il Tribunale di Messina, nel 2014, confermò la condanna per solo due dei tecnici ferroviari indagati per la mancata manutenzione dei binari della ferrovia. Assolto invece il titolare dell'azienda responsabile dei lavori di manuntenzione, avviati dopo una gara di appalto.

L'incidente innescò subito il dibattito che riguardava la sicurezza delle strutture ferroviare siciliane, argomento di cui si parla ancora oggi nell'immobilismo di parecchie istituzioni. Dal 2002 fino allo scorso anno i rotabili sviati erano rimasti depositati in un terreno adiacente la stazione, visibile dal viadotto "Formica" nel tratto autostradale Messina – Palermo.

In ricordo di quelle vittime, presso il parco della villa comunale Villa Martina" di Rometta, situato in via Giovanni Verga nelle vicinanze del luogo della tragedia, è stata posta una lapide con i nomi delle vittime. Nei pressi della lapide, sempre lo scorso anno, fu piantato un albero di ulivo in ricordo delle vittime.