Piano di riequilibrio, Gioveni: «Entro mercoledì bisogna rispondere alla nota del Ministero»

La crisi idrica, che sta mettendo a dura prova la pazienza dei messinesi, ha fatto calare un velo sugli altri problemi della città. Come scrive il consigliere comunale dell’Udc, Libero Gioveni, «ci sta distraendo nettamente su altre emergenze o, in questo caso, SCADENZE dalle quali però dipendono fortemente il futuro della città!».

Nel comunicato stampa , il rappresentante del Civico Consesso ricorda che in data 12 ottobre è giunta a palazzo Zanca, da parte del Ministero dell'Interno, una richiesta di istruttoria per il piano di riequilibrio. Attraverso il documento inviata da Roma a viene sollecitata una sua nuova rimodulazione, alla luce di una delibera di giunta dello scorso 11 agosto che individuava un maggior disavanzo da riaccertamento straordinario dei resi dui pari ad 1.780.842,45 euro. A parere del Ministero il disavanzo crea uno squilibrio ripsetto alle cifre inserite nel piano , che quindi deve essere rivisto.

Il dirigente ministeriale Giancalo Verde ha concesso 30 giorni di tempo e Gioveni evidenzia che il tempo per rimodulare la manovrà finanziria scadrà mercoledì 11 novembre.

«In più occasioni – scrive testualmente – ho chiesto l'audizione urgente in Commissione Bilancio del vicesindaco Signorino, il quale, soltanto a mezzo stampa, ha tentato di mettere "acqua sul fuoco", sostenendo che si tratterebbe di un "disavanzo tecnico", per il quale però occorre una delibera consiliare che indichi le modalità con cui si intende recuperarlo, e a conti fatti, visto che anche i Revisori avrebbero dovuto asseverarlo (e non è chiaro se l'abbiano fatto.

Secondo il consigliere centrista «c'e' il serio rischio che il consiglio non si possa pronunciare entro mercoledi' (a meno di qualche proroga concessa dal ministero), con conseguente scontata bocciatura del piano di riequilibrio , che si tradurrebbe in inevitabile dichiarazione di dissesto».

«La situazione – sottolinea Gioveni – non è affatto chiara, semplice e soprattutto trasparente, senza considerare che, posto che l'emergenza idrica è in atto da 2 settimane, non sembra che entro il mese di ottobre si sia proceduto speditamente per concludere l'iter richiesto dal Ministero ,per cui non posso non evidenziare parecchia superficialità nella gestione dell'ennesima "grana finanziaria" per il Comune».

Il consigliere comunale vuole sapere «cosa si è fatto e soprattutto cosa ancora si può fare per non far "crollare" un intero piano finanziario sul quale sono ormai aggrappate le speranze per questa città di rivedere la luce».