Il ministro Alfano: “Noi vogliamo il Ponte. Ecco la legge. Ai benaltristi lasciamo i convegni”

“Noi vogliamo il Ponte sullo Stretto di Messina. E’ un’opera utile, necessaria ed alla quale crediamo, oggi come in passato. Chiediamo di calendarizzare subito il ddl. E alla squadra dei benaltristi diciamo, fate pure convegni e dibattiti sul ben altro…Noi facciamo il Ponte”

E’ il ministro dell’Interno Angelino Alfano a rimettere in pista, senza mezzi termini, senza ambiguità, senza possibilità di fraintendimenti, il collegamento tra le due sponde, e lo fa nel corso di una conferenza stampa alla Camera dei deputati, lanciando la sfida al Pd di Renzi: “questo governo grazie ad Ncd ha eliminato tabù della vecchia sinistra, cancelli anche questo tabù che risale a una vecchia visione. Noi vogliamo il Ponte perché è un’opera per il Sud con il Nord e per il Nord con il Sud. I giovani invece che emigrare potranno lavorare, le imprese dell’indotto creeranno economia. Preferisco difendere i giovani meridionali piuttosto che pensare solo agli uccelli migratori. Finora il fronte del no al Ponte non ha dato alternative, sono i benaltristi ai quali diciamo, continuate pure a dire che c’è ben altro da fare…. Ma almeno diteci cosa. L’alta velocità oggi si ferma a Reggio Calabria, poi se vuoi andare in Sicilia ti tuffi e vai a nuoto….”.

Ad aprire la conferenza stampa è stato il messinese Enzo Garofalo, vicepresidente della Commissione trasporti che ha lasciato “parlare” i dati tecnici, gli studi, dai quali trae origine il disegno di legge allegato in download (firmato da Lupi, Garofalo, Scopelliti,Pagano, Minardo,Bosco, Misuraca) che ha un primo obiettivo: non ricominciare da zero, perché, come si legge: “Esistono studi di altissima qualità, curati da operatori indipendenti a livello nazionale e mondiale. Questi studi dotati di un incredibile livello di dettaglio, anche se confinati in una sorta di clandestinità di fatto, costituiscono un patrimonio conoscitivo ambientale, ingegneristico, giuridico ed economico di primaria qualità dal quale ripartire”. Sono studi che rispettano le direttive Cee,ci sono analisi dei costi e stime di traffico, condotte con criteri rigorosi. “Solo pochi sanno che sotto il profilo ambientale è stato elaborato un progetto di monitoraggio ambientale territoriale e sociale unificato che definisce criteri e approcci metodologici d’avanguardia per la prevenzione del rischio idrogeologico”.

Garofalo insieme ad uno staff ha predisposto nei mesi scorsi un lavoro di supporto al ddl sotto il profilo tecnico: “Parlo anche da messinese, da siciliano, da uomo del sud. I ponti di solito uniscono, questo ponte invece ha sempre diviso. Noi vogliamo cambiare questa visione, vogliamo che il Ponte unisca e che diventi un punto fondamentale nel sistema. Voglio farvi solo un esempio tra i tanti articoli che ho letto ultimamente: 100 mila giovani in fuga dal Sud. Ecco, sono queste le cose che dobbiamo cambiare, è a questi giovani che abbiamo il dovere di dare risposte diverse dalla fuga, dall’emigrazione”.

Il ddl prevede che il Ponte sia considerato infrastruttura prioritaria per lo sviluppo del Meridione e per l’interesse del Paese (art.1) e che per ridurre costi e tempi di realizzazione il presidente dell’Anas sia nominato Commissario per 2 anni per la costruzione dell’opera (art.2). Spetterà al commissario l’aggiornamento di tutti gli studi e le analisi.

E’ stato poi l’ex ministro Lupi a spiegare come il ddl non sia altro che un modo per accelerare: “ci sono tempi certi, riduzione dei costi, trasparenza nel percorso”. Unico lombardo in conferenza stampa (la sottosegretaria Simona Vicari è palermitana, il senatore Bruno Mancuso messinese e siciliano è anche Schifani), ha ricordato che lo stop è targato governo Prodi.

Su quanto accaduto nel 2012 è intervenuto anche Schifani: “Il governo Prodi azzerò in poche ore anni ed anni di progetti e dibattiti. Non vogliamo partire da zero, ma da quanto ha spiegato Garofalo che parla sia da ingegnere che da appassionato siciliano. Partiamo anche dalle critiche, che non vogliamo ignorare. L’opera si autofinanzia in gran parte ma oggi siamo qui per chiedere che venga inserita tra le opere prioritarie di questo governo”.

Mentre il Paese sta entrando nella fase pre-elettorale il Ncd pone i paletti ed il Ponte, per una campagna elettorale che sarà lunghissima, diventa non più una leggenda del passato ma un tema attualissimo. Del resto lo stesso Renzi ha fatto intendere che non è una priorità ma potrebbe diventarlo in futuro. Se entro il 2016 ha annunciato il completamento della Salerno-Reggio è chiaro che un programma per le infrastrutture non può fermarsi da una sola parte delle sponde.

Simona Vicari, sottosegretario ai trasporti si è soffermata sullo stato delle infrastrutture siciliane: “non sono degne di una regione italiana. Nessun’isola con più di 100 mila abitanti e distante meno di 3 miglia dalla terraferma è priva di ponte. La Sicilia sì….”.

Chiaro anche il senatore Bruno Mancuso“Non si può affrontare la questione meridionale senza risolvere una volta per tutte la realizzazione di uno dei progetti infrastrutturali storicamente più importanti per il nostro Paese e per l'intero continente europeo, quello del Ponte sullo Stretto di Messina”

I deputati del Nuovo centro destra chiedono quindi l’immediata calendarizzazione del disegno di legge che riapre un capitolo chiuso nel cassetto 4 anni fa, “sdoganandolo” dopo anni di silenzi ed imbarazzi. E’ la prima volta che viene fatto apertamente e nero su bianco. La domanda è: cosa dirà Renzi? Cosa farà il Pd da sempre contrario? E inoltre: Ncd è insieme agli Udc in Area Popolare, a questo punto il quesito è, cosa dirà Gianpiero D’Alia, da sempre contrario alla realizzazione della struttura?

Rosaria Brancato