I “big” della politica snobbano le amministrative messinesi

Non fosse stato per l’intervento di Rosario Crocetta ieri al Palacultura e l’arrivo domani in città di Giorgia Meloni, la campagna elettorale per le amministrative messinesi sarebbero state completamente snobbate dai big della politica. Un presidente della regione a sostegno del candidato del centrosinistra, ed un ex ministro a sostenere una delle liste che supportano il candidato di centrodestra, e stop.

In altri tempi, a tirare la volata al candidato sindaco del Pdl ci avrebbe pensato Silvio Berlusconi in persona, così come è accaduto nel 2008. Della possibilità della sua discesa a Messina si è parlato un mese fa, poi l’ipotesi è caduta nel dimenticatoio senza che nessuno nel Pdl la tirasse più fuori. Un guaio per il centrodestra, visto che anche alle ultime amministrative di una settimana fa è stato confermato il dato che ha contraddistinto vent’anni di politica nel centrodestra: se c’è Berlusconi (a qualsiasi titolo) si vince, viceversa la battaglia inizia col piede sbagliato.

Altro big che snobberà la città dello Stretto è Beppe Grillo, la cui presenza avrebbe giovato enormemente alle sorti della candidata del movimento 5 Stelle Maria Cristina Saija almeno quanto ha fatto per il candidato alla presidenza della Regione Giancarlo Cancelleri a fine ottobre, quando gli analisti hanno stabilito in più o meno 4 i punti percentuali in termini di voti che il comico genovese ha spostato a favore del “suo” candidato, durante il tour iniziato proprio a Messina con la traversata dello Stretto. Pare che Grillo abbia optato per far visita a Catania, città che come Messina rinnova i suoi organi amministrativi.

Fratelli d’Italia è riuscita, in meno di un mese, a portare in riva allo Stretto due dei tre fondatori del movimento: prima Ignazio La Russa, quando ancora l’appoggio ad Enzo Garofalo era in forse, ed a scaldare i motori in vista di una possibile candidatura era il coordinatore Giovanni Villari. E domani arriverà l’ex ministro Giorgia Meloni, che già nel 2008 non si era sottratta alla visita elettorale (all’epoca sostenne la candidatura di Ciccio Rizzo al consiglio provinciale, di Ferdinando Croce al quinto quartiere e di Alberto De Luca al Comune: nessuno dei tre riuscì nell’intento).

Al centrosinistra è venuto in aiuto, provvidenzialmente, Rosario Crocetta, salito sul palco forte della firma apposta mezz’ora prima, sull’accordo che sblocca 24 milioni di euro per la prosecuzione della via don Blasco in funzione antitraffico. Crocetta, in effetti, era l’unico “big” che il centrodestra avrebbe potuto schierare. Escluso Pierluigi Bersani, alle prese con grossi problemi di leadership del partito, escluso il neo segretario Guglielmo Epifani (nessuno dei due col carisma del trascinatore che serve in queste occasioni), sarebbe rimasto il solo Matteo Renzi. La cui corrente a Messina, rappresentata da Ciccio Quero e Alessandro Russo, ha deciso di correre da sola alla presidenza di quarto e quinto quartiere, contro il candidato del centrosinistra.

Per Renato Accorinti si è speso il segretario nazionale dei Verdi Angelo Bonelli: non esattamente un politico che riempie i teatri. Gianfranco Scoglio, invece, è costretto a fare tutto da solo: la corrente che lo rappresenta, quello degli ex Pdl (ed ex An) Mimmo Nania, Santi Formica e Giuseppe Buzzanca, è stata cancellata dalla carta geografica politica nazionale. Rimane Reset, che in quanto movimento fuori dalla politica, il problema non se lo è nemmeno posto.