Il 7 settembre chiude la posta di S. Saba, Biacuzzo si mobilita e chiede aiuto ad Accorinti

No all’ennesima chiusura dell’unico ufficio postale che serve un vasto territorio, no all’ennesima penalizzazione per migliaia di cittadini. Il consigliere della VI circoscrizione Mario Biancuzzo scende ancora una volta in campo per salvare l’ufficio postale di S. Saba.

“San Saba è un villaggio incastonato tra il mare e delle colline di una bellezza unica e rara, la frazione è fiore all’occhiello di tutti i villaggi della riviera nord del Comune di Messina. Nel periodo estivo è frequentatissimo da numerosi villeggianti, turisti e vacanzieri anche stranieri, e chiudere l’ufficio postale significherebbe lasciare l’intero territorio della riviera nord senza poste, dopo la chiusura di Rodia ed Orto Liuzzo”.

Il consigliere spiega che i servizi dell’ufficio postale sono fondamentali per un territorio che comprende i villaggi di Ponte Gallo, Orto Liuzzo, Tarantonio, Marmora, Rodia, San Saba, Calamona, San Flippo, Corridore, Piano Torre. “Ricordo che gli uffici postali di Orto Liuzzo e Rodia sono stati già soppressi, quindi per effettuare operazioni bisogna spostarsi in un altro Comune oppure nell’ufficio postale di Spartà, che dista oltre 9 km. Poste Italiane, sicuramente, riceve significativi contributi da parte dello Stato per consentire agli uffici postali periferici di garantire dei servizi essenziali che per le famiglie e le imprese sono fondamentali nello svolgimento di moltissime attività quotidiane, come il pagamento delle utenze, il ritiro del denaro contante da parte dei titolari di conto corrente postale e l’invio di comunicazioni soggette al rispetto perentorio di scadenze, soprattutto quelle di carattere legale”.

Per Biancuzzo la chiusura dell’ufficio postale di San Saba, già operativo a giorni alterni, unico ufficio aperto in tutta l’estrema riviera nord del Comune di Messina, rischia di tradursi in gravi disservizi soprattutto per i residenti anziani, che si troveranno a non poter usufruire di servizi essenziali quali pagamento delle bollette, deposito sui libretti postali o la riscossione della pensione, con la conseguenza di essere costretti a fare lunghe file in altri uffici o affrontare frequenti e difficili spostamenti su territori particolarmente disagiati che molti non potranno raggiungere.

Una questione che Biancuzzo aveva già sollevato nelle scorse settimane chiedendo anche l’aiuto del sindaco. Per questo motivo adesso chiede ad Accorinti in che modo intende er appoggiare questa battaglia e di diffidare Poste Italiane dal porre in essere qualunque iniziativa di chiusura dello sportello situato sulla via lungomare del villaggio San Saba, fissata per il 7 settembre.

“Il piano di riorganizzazione e rimodulazione degli sportelli postali, contro il quale le chiedo di intraprendere ogni opportuna iniziativa, anche in sede giudiziaria, non si base né tiene in minima considerazione i disagi creati alla cittadinanza in ordine alla tipologia di popolazione, alla distanza degli altri uffici postali e dei mezzi di collegamento compromettendo le ragionevoli esigenze degli utenti. Nella riviera nord, Poste Italiane dovrebbe garantire il servizio postale, offrendo a tutti i cittadini la possibilità di fruire di un servizio di pubblica utilità, indipendentemente dal reddito o dalla collocazione geografica e che l’onere per la fornitura di questo servizio è finanziato dal bilancio dello Stato ed apposito fondo di compensazione. Del tutto incomprensibili appaiono le scelte di aziendali di chiudere l’unico sportello nel territorio dell’estrema riviera nord, ubicato nel villaggio San Saba, di questo Comune di Messina. Chiedo inoltre al Signor Sindaco un incontro urgente per stabilire quali iniziative intraprendere contro la chiusura dell’unico ufficio postale esistente nell’estrema riviera nord”.