Cronaca

Disservizi alle Poste a Messina. Nomi e dettagli

Sono l’ex direttrice del Centro di via Olimpia Angela Cingari, i capisquadra Giuseppe Scarcella e Alfio Chiarenza e il portalettere Marco Ciraolo le quattro persone sospese dal servizio nell’ambito dell’inchiesta sui disservizi alle Poste di Messina. Le accuse per loro sono di interruzione di pubblico servizio e truffa aggravata.

Indagine avviata nel 2017

L’indagine della Squadra Mobile è partita nel 2017, dopo il rinvenimento da parte di un rigattiere della zona sud di oltre 500 plichi che in teoria avrebbe dovuto essere stata consegnata. Sempre quell’anno erano state diverse le segnalazioni di cittadini, in particolare quelli residenti nella zona nord, che lamentavano il mancato recapito della corrispondenza.

C’è voluto poco agli investigatori diretti da Franco Oliveri per arrivare a mettere sotto la lente l’ufficio di smistamento di Poste di Via Olimpia. Le intercettazioni telefoniche hanno poi ristretto il campo alle quattro persone che oggi sono state sospese dai pubblici uffici per quattro mesi.

Nei prossimi giorni saranno interrogati dal Gip Monica Marino, che ha firmato i provvedimenti, mentre a coordinare l’inchiesta è stato il Pm Antonio Carchietti.

La posta non “recapitabile”

Oltre alla montagna di carte trovate dal rigattiere, i poliziotti hanno sequestrato quasi 500 chili di posta che era stata destinata al macero perché l’ufficio l’aveva bollata come non recapitabile, come se, cioè, il tentativo del postino fosse andato male.

In pratica alla busta veniva semplicemente attaccato un modulo, il così detto modello 24/b, e classificata come non recapitata dopo che il postino aveva effettuato il tentativo.

Con pazienza, gli agenti hanno recapitato busta per busta, avendo la prova che era invece possibile consegnarla.

Il premio di produttività

Perché i quattro non consegnavano e bollavano quella montagna di documenti come non consegnata? Per poterne contemporaneamente consegnarne altra, ipotizza la Procura, e intascare così il premio produttività che Poste Italiane riconosce ai dirigenti e ai portalettere che smistano più corrispondenza, effettivamente recapitata o meno.

Inizialmente gli investigatori avevano avviato le verifiche anche sul ruolo di tre trimestrali impiegati al Centro per il recapito, la cui posizione è stata poi stralciata, non essendo emersi reati a loro carico.