Borghi segregati, illuminazione a singhiozzo, bus inaffidabili: gli appelli dai Quartieri

Giungono dai quartieri le richieste di risanamento e messa in sicurezza della città. Le realtà locali più piccole che fungono da utile cartina tornasole per vagliare l’effettiva qualità della vita della popolazione grazie a quella simbiotica vicinanza con la quotidianità dei cittadini. Quelle realtà locali che danno l’idea dello stato di valorizzazione e riqualificazione del territorio cittadino e che al momento non sembrano illustrare una realtà edificante.

E’ interminabile l’elenco di appelli di che esortano a focalizzare l’attenzione su problemi nodali. Così la sesta Circoscrizione, in voce del suo rappresentante, Mario Biancuzzo, denuncia le inaccettabili condizioni in cui versa il borgo di Orto Liuzzo. Collegato alla strada statale 113/dir dalle due strette vie Fazzino e Mili Marina, ampie poco più di tre metri e destinate al doppio senso di marcia, il piccolo centro giace alla mercè di quei “fuori programma” che da un momento all’altro rischiano di ostruire con facilità le uniche due carreggiate che consentono l’immissione alla strada statale.

Una continua sottoposizione ad eventi straordinari che più volte hanno dimostrato di poter tenere segregati i residenti della zona per ore o intere mattinate. Gli episodi di riferimento non vanno ricercati troppo in là nel tempo. Ed è difatti del 14 febbraio dello scorso anno l’incidente tra i due motocicli che ha completamente paralizzato il transito nella zona, costringendo gli automobilisti imbottigliati nel traffico ad attendere per ore l’intervento della Polizia Municipale per l’esecuzione dei rilievi del caso. E del successivo 22 novembre, è l’alluvione che ha investito il villaggio e che – complice un’inadeguata pulizia dei torrenti attigui – ha determinato l’allagamento delle uniche due strade di riferimento e il loro riempirsi di detriti, precludendo agli abitanti ogni via di fuga.

Un campanello di allarme che prepotentemente grida l’urgenza di attivare una circolazione alternativa. E dire che la soluzione sarebbe a pochi passi dall’impasse. Sarebbe infatti sufficiente l’espropriazione di un tratto di terreno pianeggiante di circa 80 metri, appartenente ad un unico proprietario che consentirebbe il collegamento di via Marina con via Campanella attraverso la ricostruzione del ponticello demolito a seguito dell’alluvione sul torrente omonimo. Una manciata di migliaia di euro che permetterebbe di far fronte a una morfologia già critica e ai ripetuti disagi cui i residenti soggiacciono ormai da parecchio tempo.

Vi sono poi i problemi di illuminazione che impediscono ai cittadini di dormire sonni tranquilli. Soprattutto dopo che segnalazioni e telefonate reiterate nel tempo non hanno sortito alcun effetto in merito alle problematiche degli impianti elettrici che lasciano via Nazionale e via Ziino Piano Torre completamente al buio. E tutto per un filo divelto dal vento che mette quotidianamente in pericolo le vite di chi si immette nell’arteria.

In analoghe ambasce anche le famiglie di contrada Miano a San Saba che brancolano nel buio (è proprio il caso di dirlo) da oltre cinque mesi. Stessa sorte per via Musarra, sempre a San Saba che dal ponte di via Calamona sino al tabacchino è costretta a far ritorno alle abitazioni sin dal crepuscolo. E anche Orto Liuzzo non è risparmiata dal disagio. Contrada Palazzo Orto e via Fazzino risentono infatti dello stesso problema.

Qualora non fosse già gravoso il carico di impellenze manutentive e di messa in sicurezza cui alla città si richiede di far fronte, si aggiungono anche le lagnanze del consigliere Libero Gioveni della terza Circoscrizione che denuncia lo stato di inattività in merito alle già programmate operazioni di scerbatura e potatura affidate a Messinambiente con atto ufficiale del commissario Croce. E’ ormai trascorso il termine previsto dalle sedute degli scorsi 4 e 14 febbraio con la società del commissario liquidatore Armando De Maria, per i lavori di potatura e la stagione primaverile minaccia di rendere ancora più invivibili le condizioni di quelle famiglie che vedono “bussare” alle loro finestre i tronchi degli alberi abbandonati ad una crescita indiscriminata.

Chiudono l’infausta carrellata, le segnalazioni del presidente della quarta Circoscrizione, Francesco Palano Quero che si appuntano sugli ormai ben noti disservizi imputati all’ATM. Le condizioni di criticità economica dell’azienda si traducano in ritardi, soppressioni di corse e continui disagi per gli utenti ai quali è sottratta la possibilità di fare affidamento su un servizio che è praticamente fatiscente. Suonano dunque di improbabile recepimento le richieste di potenziamento della linea urbana n.43 che serve l’abitato di Montepiselli e il ripristino della linea n.60, che interessa invece la zona attigua al torrente Trapani.