Dicembre mese decisivo per Palazzo Zanca. I primi dati del bilancio di previsione 2014

Inizia oggi il mese di Dicembre e con esso una fase delicatissima e cruciale per il futuro del Comune di Messina. Palazzo Zanca è ad un passo dal dissesto ma la giunta Accorinti è disposta a compiere ogni sforzo per evitarlo, secondo alcuni esponenti politici ed alcuni osservatori esterni addirittura con inutile e dannosa ostinazione. In questo momento le speranze di salvezza dell’ente sono legate a tre documenti finanziari: il piano decennale di riequilibrio, sui cui si attende il primo responso da parte della commissione ministeriale; il bilancio consuntivo 2013, attualmente sotto la lente di ingrandimento della commissione consiliare preposta al suo esame; e infine il bilancio di previsione 2014, esitato dalla giunta sabato mattina (vedi correlato).

Per scongiurare il default, sarà fondamentale che i il documento decennale di risanamento ottenga il via libera dal Ministero dalla Corte dei Conti e che i due documenti economico-finanziari vengano approvati dal Consiglio Comunale.

Vediamo quindi qual è lo stato dell’arte dei tre documenti tanto importanti per le sorti dell’ente.

Considerato che del piano decennale di riequilibrio e del consuntivo abbiamo scritto più volte, raccontando anche le vicende politico-amministrative ad essi legate, vogliamo preliminarmente fare un primo focus sui dati del bilancio previsionale 2014, rinviando ai prossimi giorni un’analisi più dettagliata sul documento contabile, il primo interamente imputabile alla gestione Accorinti, o forse è meglio dire Signorino. Dopo un breve esame della proposta di delibera presentata dall’Amministrazione Accorinti, faremo comunque il punto anche sulla manovra di riequilibrio decennale e sul consuntivo 2013.

BILANCIO DI PREVISIONE 2014. Negli ultimi tre anni il valore complessivo del bilancio si è notevolmente ridotto, passando dai 429 milioni del 2012 ai 417 milioni del 2013 agli attuali 400 milioni. Le entrate ammontano a € 397.509.297,00, così suddivise: ENTRATE TRIBUTARIE (Titolo 1 °) 197.288.518,00; ENTRATE DERIVANTI DA CONTRIBUTI E TRASFERIMENTI CORENTI DELO STATO,DELA REGIONE DI ALTRI ENTI PUBBLICI (Titolo 2° ) € 51.563.226,00; ENTRATE XTRATRIBUTARIE (Titolo 3°) € 19.140.622,00; ENTRATE DERIVANTI DA ALIENAZIONI, DA TRASFERIMENTI DI CAPITALE DA RISCOSSIONI DI CREDITI (Titolo 4°) € 18.880.239,00; ENTRATE DERIVANTI DA ACCENSIONI DI PRESTITI (Titolo 5°) € 78.294.737,00; ENTRATE DA SERVIZI PER CONTO DI TERZI (Titolo 6°) € 32.341.955, 00; a cui va aggiunto l’avanzo di Amministrazione, costituito da fondi vincolati per spese in conto capitale € 210.008,00; fondi vincolati per fondo svalutazione crediti € 1.739.290,88; – fondi vincolati (ex L.R. 29.12.03 n. 21) € 611.4032 00.

Il totale complessivo delle entrate è pari a € 400.069.998,88, che equivale perfettamente al totale delle uscite.

Le spese sono così ripartite: SPESE CORENTI (Titolo 1°) per € 263.473.243,08; SPESE IN CONTO CAPITALE € 19.938.193,00 (Titolo 2°); SPESE PER RIMBORSO DI PRESTITO € 84.316.607,80 (Titolo 3°); SERVIZI PER CONTO TERZI € 32.341.955~00 (Titolo 4°)

Nella sua proposta di delibera, la giunta specifica che «sono stati considerati i contributi in conto esercizio del servizio pubblico locale (ATM) € 17.360.000; ed è stato previsto il fondo svalutazione crediti ai sensi dell'art. 6 c. 17 del D.L.95/2012», pari a poco più di 9 milioni di euro.

L’esecutivo spiega, inoltre, che «è stata data copertura finanziaria nell'esercizio finanziario 2014 del debito fuori bilancio di euro 974.347,76 e nell' esercizio finanziario 2015 al residuo debito fuori bilancio di euro 2.476.648,76 riconosciuto dal Consiglio Comunale con deliberazione n. 26/C del 27.4.2005 addivenendo a transazione, da sottoporre alla sottoscrizione delle parti, per la definizione dei rapporti debito/credito con la SpA Messinambiente». L’altra ed immensa parte di debiti fuori bilancio è invece ricompresa nel piano di riequilibrio. Il provvedimento approvato sabato dalla Giunta sarà adesso trasmesso al Collegio dei revisori dei Conti, per il necessario parere tecnico, ed ai consiglieri comunali, a cui spetterà l’ultima parola. Insieme allo schema di bilancio 2014 , revisori e consiglieri riceveranno lo schema di bilancio pluriennale 2014-2016 e relativa relazione; gli ultimi bilanci approvati dalle società partecipate (per lo più anno 2012); Delibere Tasi e Tari; e tutti quegli atti in un certo senso propedeutici alla redazione del bilancio di previsione.

PIANO DECENNALE DI RIEQUILIBRIO. L’unica, peraltro pessima, notizia ad oggi avuta dal Ministero riguarda la richiesta di restituzione dell’anticipazione dei 14milioni di euro prelavati dalle risorse del Fondo di Rotazione (vedi correlato). Sebbene infatti sia scaduta lo scorso 12 novembre la cosiddetta fase istruttoria ad opera della commissione ministeriale, chiamata ad analizzare la manovra ed a formulare eventuali rilievi, nessuna comunicazione è ancora arrivata da Roma. Qualcuno lo considera un brutto presagio, mentre l’assessore al bilancio Guido Signorino è piuttosto tranquillo, non attribuendo a questo ritardo né un valore positivo né un valore negativo. Fatto sta che il Comune resta appeso ad un filo sottilissimo, che se non dovesse spezzarsi per volontà del Ministero, rischia seriamente di essere reciso dalla Corte dei Conti, che da due anni a questa parte prende ripetutamente di mira il modus operandi degli amministratori di Palazzo Zanca. La magistratura contabile ha iniziato ad evidenziare le criticità dell’ente quando ancora il sindaco era Buzzanca, ha continuato durante la fase commissariale dell’ex procuratore capo Croce e non ha smesso neanche adesso che alla guida dell’ente c’ è il sindaco Accorinti. Nessun accanimento da parte dei magistrati contabili, semplicemente il Comune in questi anni ha promesso misure correttive finalizzate ad avviare il risanamento dell’ente che sono rimaste sulla carta.

BILANCIO CONSUNTIVO 2013. L’iter del consuntivo viene seguito con attenzione anche dal Commissario ad acta, Antonio Garofalo, che ha già diffidato il Consiglio comunale, fissando il termine ultimo per l’approvazione al 15 dicembre. Secondo quanto riferisce la presidente del Civico Consesso Emilia Barrile, il funzionario inviato dalla Regione ha avvisato i consiglieri che in caso di bocciatura del consuntivo non esiterebbe a sollecitare gli organi competenti per l’avvio delle procedure di scioglimento dell’organo consiliare. Se prima, infatti, era solo con la bocciatura del previsionale che si andava incontro allo scioglimento del Consiglio comunale, con il decreto 174/2012 nella Legge 213/2012, questa ipotesi è stata estesa anche in caso di bocciatura del consuntivo, ma solo nel caso in cui il diniego dipenda da motivazioni politiche e non da motivazioni tecniche, che comunque devono essere dimostrate.

Il consuntivo dovrebbe arrivare in Aula già nella seduta convocata per martedì mattina alle 11, nel frattempo prenderà il via anche l’iter del bilancio di previsione e si continueranno ad aspettare notizie dal Ministero sul piano di riequilibrio . Per Palazzo Zanca inizia un dicembre “caldissimo” sul fronte finanziario. E chissà se ci aspetterà un 2015 da “dissestati” o da “riequilibrati”.

Danila La Torre