I pessimisti e gli ottimisti. Opinioni contrastanti a palazzo Zanca

Quelli che… “avevamo lanciato l’allarme tempo fa”, quelli che… “bisogna accertare le responsabilità e punire”, e quelli che… “Catania e Palermo sanno evitare esagerati allarmismi e fare fronte comune per richiedere risorse allo Stato”.

Tra i primi c’è il consigliere comunale, Ivano Cantello che, ci tiene a precisare, lo scorso febbraio aveva chiesto all’amministrazione e ai dirigenti dell’area contabile di conoscere la situazione finanziaria del Comune visto che già la Corte dei Conti aveva espresso delle serie perplessità sui bilanci. Cantello aveva poi preteso una relazione sui conti e avendo poi ottenuto i documenti che attestavano la situazione finanziaria disastrosa del Comune aveva presentato una delibera nella quale chiedeva di valutare subito se esistevano le possibilità per avanzare il dissesto. La discussione sulla delibera era stata però rinviata. Nel frattempo anche la precedente amministrazione aveva avanzato delle proposte per risolvere la situazione ed evitare il dissesto, ma queste erano state bocciate dalla Corte dei Conti. A questo punto Cantello, sulla base dei nuovi atti che evidenziano una situazione gravissima ha preteso che fosse discussa ieri la sua delibera ma, la proposta è stata bocciata dagli altri consiglieri comunali. “È un comportamento inammissibile – ha dichiarato Cantello – non ho visto serietà oggi in aula, mi sembra che si voglia nascondere qualcosa. È chiaro che ormai l’unica soluzione è quella del dissesto, forse qualcuno vuole aspettare del tempo prima di dichiararlo perché a gennaio passerebbero 5 anni e l’amministrazione precedente a quella di Buzzanca non sarebbe considerata anche lei corresponsabile. La normativa infatti prevede l’incandidabilità di chi è responsabile del dissesto negli ultimi 5 anni. Percepisco che ci sono molte pressioni politiche sul commissario, perché qualcuno preferisce mantenersi la poltrona o la possibilità di candidarsi rispetto al bene della città”.

Secondo il segretario provinciale dell’Italia dei Valori, Antonino Alessi "vanno individuate le responsabilità di chi in passato ha gestito con troppa leggerezza i soldi pubblici, dando spazi che oggi si sono rivelati deleteri per la collettività, ai soliti amici e amici degli amici, concedendo liquidazioni d'oro e sperperando denaro. A rimetterci alla fine è sempre il cittadino – continua Alessi – e portare al massimo Tarsu e Imu ne è la più lampante dimostrazione. Come si fa a chiedere ai cittadini, ancora una volta, di mettere la mano in tasca? Non sono forse già abbastanza piegati da una situazione economica alquanto depressa e da contesti sociali ormai arrivati al limite? Non stanno già sopportando la carenza quasi totale di servizi e lavoro e la continua dichiarazione di dismissioni e licenziamenti? Il sacrificio di tutti che Croce chiede può anche essere plausibile, ma quello che IdV chiede con forza – conclude il segretario provinciale – è che si faccia piena luce e vengano punite le responsabilità di coloro i quali hanno contribuito a creare questa disastrosa situazione".

E’ più ottimista, invece, il consigliere comunale Paolo Saglimbeni: “In commissione bilancio, tutti gli uccelli del malaugurio sono stati smentiti e messi a tacere. Bisogna pretendere almeno lo stesso trattamento di Catania e Palermo che sanno evitare esagerati allarmismi e fare fronte comune quando si tratta di chiedere e ottenere risorse dallo Stato e dalla Regione anche se stanno certamente peggio di noi. E’ stato appurato, e la commissione straordinaria di venerdì lo confermerà, che il Bilancio di Previsione 2012 si potrà predisporre. Passaggio propedeutico all’avvio delle altre fasi riguardanti l’accesso al fondo di rotazione e la richiesta di risorse alla Regione Sicilia e allo Stato che consentono di evitare il dissesto. Il Ragioniere Generale ha spiegato che quelli enumerati, circa 240 milioni, dal Commissario non sono debiti formalmente accertati né da corrispondere nel breve periodo. Intanto bisogna escludere dall’elenco i residui attivi prescritti, 42 milioni, perché non annoverabili tra i debiti. Poi bisogna distinguere i debiti del Comune da quelli delle partecipate, 105 milioni, che sono tutte in liquidazione e il cui esatto ammontare può essere conosciuto solo a conclusione di contenziosi determinati da contestazioni circa l’esecuzione di lavori a regola d’arte, la rivendicazione di crediti a fronte di servizi non resi o la fondatezza dei costi di gestione sostenuti, questioni non di poco conto. Infine non sono formalmente definiti neanche tutti i debiti imputati al Comune. I debiti certi sono, invece, solo quelli rilevati dalla Ragioneria alla data del 31 dicembre 2011 ammontanti a circa 65 milioni. Quanto alle risorse mancanti, circa 20 milioni, comunicate alla Corte dei Conti, necessarie per approntare il Bilancio di Previsione 2012, Il Ragioniere Generale ha assicurato che si possono recuperare grazie ai sette milioni utilizzabili per la sospensiva accordata sulle sanzioni per lo sforamento del Patto di Stabilità 2011, ai possibili tagli alla spesa corrente e a maggiori previsioni in entrata. Dopo la riunione di venerdì, siamo certi che il Consiglio Comunale e il Commissario Croce, adeguatamente supportati dalla Ragioneria Generale e da tutti i dipartimenti Comunali, faranno chiarezza sulla reale situazione finanziaria del Comune e riusciranno a ritrovare la compattezza e la forza per salvare la città da dissesto”.