Taormina. Funivia minacciata dalle frane, montagne di terra a ridosso dell’impianto

Taormina. Il fango, ormai asciutto, è stato accumulato dirimpetto l’impianto. La quantità di terra è notevole e sembra la cornice di un quadro con su disegnato un cattivo presagio. Comunque è un campanello d’allarme da non sottovalutare. I detriti scivolati a valle sono la conseguenza delle nuove frane che continuano a squarciare il territorio di Taormina. “Guardi – ci fanno notare – con questa quantità di materiale si possono riempire i cassoni di una ventina di mezzi pesanti”.

Il timore è che gli eventi meteo eccezionali, che tali in realtà non sono più, possano mettere nuovamente Ko la funivia, come accaduto nel settembre del 2015, bloccando l’impianto a lungo. C’è mancato poco, venerdì scorso, per tornare indietro di un anno e due mesi. Bastava che piovesse di più. Va sottolineato che con molta probabilità hanno funzionato le paratie recentemente realizzate per preservare la funicolare. Il timore è tuttavia alto. Lo sa bene anche il commissario dell’Azienda servizi municipalizzata Agostino Pappalardo, il quale ha affrontato la delicata questione in un recente incontro in municipio sulle condizioni in cui versa il territorio.

La funivia di Taormina è inserita in uno splendido panorama paesaggistico, qual è quello di Mazzarò, incastonato in un contesto dall’elevato dissesto idrogeologico. L’alluvione del settembre 2015 ha messo in ginocchio quell’area. Il torrente Mazzarò, come tutti gli altri della nostra terra, è al collasso. Una situazione di emergenza che ha richiesto ieri interventi urgenti di bonifica dell’alveo. Ma il problema non è solo alla foce. Quella è la punta dell’iceberg. Il problema è anche e soprattutto a monte. E può essere risolto solo con interventi efficaci. E urgenti.

Carmelo Caspanello