Alì Terme. Messa in sicurezza del torrente Mastroguglielmo, nuovo stop. Marino: “Mi rivolgerò alla magistratura”

“Se i lavori di messa in sicurezza del torrente Mastroguglielmo dovessero tardare ancora, non mi resterà che rivolgermi alla magistratura”. Il sindaco di Alì Terme, Giuseppe Marino, è perentorio all’indomani dell’ultimo e infruttuoso incontro a Palermo. Rete ferroviaria italiana ha detto nuovamente no al progetto della Protezione civile. Nel mirino uno scatolare per il convogliamento delle acque piovane che si snoda, per alcuni metri, sotto il ponte ferroviario. Ad avviso di Rfi, l’intervento rischia di compromettere la struttura. “Ho l’obbligo e la responsabilità – chiosa Marino – di tutelare la vita di decine di persone per cui non posso più permettere che ci siano ulteriori ritardi. Qualcuno ha dimenticato il 25 ottobre del 2007, quando nella parte alta del torrente da mettere in sicurezza, all’altezza della caserma dei carabinieri, le acque strariparono seminando distruzione e danni sino alla Statale e al lungomare”.

Per fortuna non ci scapparono i morti, come invece sarebbe accaduto due anni dopo a Scaletta Zanclea. Anche questo paese nel 2007 fu messo in ginocchio. Un presagio. Per non perdere tempo, il sindaco di Alì Terme ha chiesto di avviare comunque i lavori sospendendo l’intervento che riguarda lo scatolare. Il finanziamento è disponibile da anni ed ammonta a circa 3 milioni di euro. All’incontro palermitano, oltre al primo cittadino erano presenti il vicesindaco Pietro Caminiti, l’assessore ai Lavori pubblici Maria Rita Muzio, il responsabile dell’ufficio tecnico comunale Aldo Barbera, il massimo responsabile della protezione civile messinese, ing. Bruno Manfré ed il geologo Salvo Puccio per l’assessorato regionale all’Ambiente.

Carmelo Caspanello