Piano di Zona 2013-2015: “Un milione e novecentomila euro in progetti inutili”

Sale la protesta contro il Piano di Zona 2013-2015 del Distretto Socio Sanitario D32 di Taormina e continuano le azioni del comitato “C’è chi dice No”, nato per rivendicare il progetto che le associazioni del comprensorio jonico promuovono in contrasto con quello approvato dalle amministrazioni interessate. La protesta vuole infatti puntare proprio l’attenzione su proposte alternative che possano incanalare meglio di quanto previsto le risorse a disposizione e offrire servizi che possano affrontare in maniera efficace le emergenze sociali.

E’ per questo che il Comitato ha deciso di rivolgersi proprio ai destinatari delle cure, sensibilizzando le famiglie dei disabili gravi, le cui esigenze sarebbero mortificate dall’attuale Piano. Il Comitato agisce sul territorio e ha già tenuto un incontro aperto a Letojanni il 9 settembre e uno a Francavilla di Sicilia il 19 settembre, “mirato ad informare i disabili gravi, le famiglie e i cittadini circa la decisione dei Sindaci del Distretto D32 di Taormina di destinare il milione e novecentomila euro erogati dalla Regione per il finanziamento del Piano di Zona 2013 – 2015 in progetti e azioni in gran parte inutili, incongrui dal punto di vista dei costi e, soprattutto, lontani dalle aspettative, dai bisogni e dalle emergenze sociali della popolazione più vulnerabile (disabili gravi in testa)”.

L’incontro ha già sortito un primo effetto, quello di creare un’associazione di familiari dei disabili gravi per dare voce ai diritti degli stessi. Preoccupante immobilismo invece del Distretto che – denuncia ancora il Comitato – “a 15 giorni dalla conclusione degli interventi a favore dei disabili gravi del territorio, pur avendo incamerato negli anni a tale scopo oltre 500.000 euro, non ha ancora predisposto gli atti per utilizzare gli stessi fondi per dare continuità al servizio”.

“Anche per quanto riguarda questi fondi – proseguono i promotori – il Comitato ha elaborato un'idea di utilizzo che permette di assistere in maniera più vantaggiosa (dal punto di vista economico) e più efficace (dal punto di vista assistenziale) i disabili gravi, senza attuare il paventato storno dei fondi già stanziati per sostenere i minori in situazione di grave disagio sociale del territorio e, anche questi, mai spesi dal Distretto”.

Giusy Briguglio