Limina. Il gruppo di minoranza contesta gli affidamenti diretti

L’amministrazione comunale di Limina con determina dirigenziale n. 72 del 1 luglio ha proceduto ad assegnare il servizio di spazzamento delle vie del centro urbano, di pulizia del cimitero comunale, della cura del verde pubblico e della raccolta dei rifiuti solidi urbani nelle vie strette. A tale scopo sono stati stanziati 8.333,33 euro e l’incarico è stato affidato alla ditta Pulimiano di Miano Nunziato per cinque mesi (dal 2 luglio fino all’1 novembre 2015), rinnovando il contratto precedente scaduto il 27 giugno (per una durata sempre di cinque mesi ma un costo pari a 10.416 euro). La questione è stata al centro dell’ennesima interrogazione del gruppo di minoranza, protocollata il 7 luglio, in cui i consiglieri capitanati da Nino Ragusa chiedevano notizie del servizio in oggetto, probabilmente consapevoli che la Giunta Municipale il 30 giugno si era già riunita per assegnare le risorse economiche all’area tecnica e il giorno seguente si era proceduto all’affidamento.

“Ancora senza gara d’appalto, ancora esclusivamente ad una sola ditta, ancora con affidamento diretto o somma urgenza, ancora senza pensare a borse lavoro per i giovani – ha commentato il gruppo “Rinnovamento liminese” –. Quanti ragazzi avrebbero potuto prestare il loro servizio con questa somma?”. Nell’interrogazione, infatti, la minoranza auspicava che “in un’ottica di spending review” l’amministrazione destinasse “gli operai ex articolisti, attraverso un opportuno processo di stabilizzazione, all’espletamento del servizio che fino al 27 giugno era stato esternalizzato”.

Fallito un auspicio, si passa al prossimo. In un’ulteriore interrogazione, indirizzata al sindaco Bartolotta e all’ufficio igiene dell’Asp di Messina, i consiglieri hanno evidenziato che da una casa di una via interna del paese provengono degli odori nauseabondi, dovuti probabilmente alla presenza di carcasse di animali morti. “Il sindaco è abilitato ad assumere tutte le opportune iniziative atte a scongiurare qualsiasi possibile fonte di rischio igienico-sanitario” scrive la minoranza che chiede all’amministrazione se ha intenzione di “intervenire tempestivamente per risolvere la problematica attraverso emanazione di ordinanza” e, se in caso di inottemperanza, porrà in essere “tutte le iniziative sostitutive con addebito delle spese a carico del proprietario dell’immobile in questione”.

Giusy Briguglio