Tutti a favore della Zes. L’appello al presidente Musumeci

In attesa che a Palermo si definisca la squadra degli assessori regionali, la Politica non si può fermare, perché ci sono tempi e scadenze delle quali tenere conto.

Il riferimento in questo frangente è alla legge sulle Zes, che prevede che il Governo possa istituire al massimo due zone economiche speciali per regione, su proposta del presidente di quella interessata.

Considerato che autorevoli esponenti governativi hanno in più occasioni indicato Catania-Augusta e Palermo come sedi delle future Zes siciliane e che a breve (i sessanta giorni di prammatica sono già stati superati), seguiranno i decreti attuativi della Presidenza del Consiglio, è necessario agire prima che i giochi siano fatti, per evitare che Messina sia l’unica città metropolitana del Sud a rimanere esclusa.

Le potenziali ricadute economiche delle Zes sui territori coinvolti sono enormi. E per conseguenza il possibile incremento in termini di posti di lavoro, tema che dovrà essere al primo punto dell’agenda del prossimo Governo regionale, ma anche della prossima amministrazione comunale.

La soluzione auspicabile, secondo Capitale Messina, sarebbe quella di emendare la legge 123/17 per consentire l’istituzione di una terza Zes siciliana autonoma, ma bisogna prepararsi anche ad ipotesi subordinate; ad esempio quella dell’inclusione in altra istituenda Zes, grazie all’art. 4 comma 2 della legge, che prevede che la Zona Economica Speciale possa essere costituita anche da aree non territorialmente adiacenti purché presentino un nesso economico funzionale, e che comprendano al proprio interno almeno un'area portuale.

Sull’argomento c’è l’iniziativa della Centro Mercantile Sicilia Spa, società mista pubblica e privata, che gestisce una piattaforma logistica nell’area retro portuale di Milazzo.

La società milazzese ha avviato una meritoria azione, in partnership con Autorità Portuale di Messina, Caronte&Tourist e Camera di Commercio di Messina, per “proporre l’istituzione di una Zes dello Stretto” che includa le aree retro portuali di Milazzo, Giammoro e Messina Tremestieri. Una volta ancora si conferma vitale il ruolo dell’Autorità portuale per lo sviluppo del territorio.

Nell’istanza inviata al presidente della Regione Siciliana si possono leggere alcune considerazioni, prima tra tutte “che i porti di Messina-Milazzo…sono stati compresi nell’Autorità di sistema di Gioia Tauro, sul presupposto che venisse approvata la riforma della Costituzione che avrebbe trasferito allo Stato la potestà legislativa esclusiva in materia di porti”, ipotesi invece bocciata al referendum del dicembre 2016; “che -quindi- la potestà legislativa esclusiva della Regione Sicilia…non può essere derogata da una legge ordinaria che attribuisce ad altro Ente pubblico interregionale, nel cui Comitato di gestione tra l’altro la rappresentanza della Regione Sicilia non è paritaria, l’approvazione…dei piani regolatori di porti compresi nel territorio siciliano” e di conseguenza che “la proposta per la istituzione della Zes nelle aree retro portuali di Messina-Milazzo non può legittimamente spettare alla Regione Calabria”.

Qualora non si riuscisse ad ottenere una Zes messinese autonoma, la scelta obbligata dovrebbe essere quella dell’affiliazione alla Zes palermitana o catanese, e non calabrese.

Quindi, in conclusione nel documento si chiede a Musumeci, e CapitaleMessina si associa alla richiesta, di “avviare con la tempestività ed urgenza che il caso richiede, i contatti necessari nelle competenti sedi di Governo e porre in essere le iniziative utili a una corretta individuazione e delimitazione di tutte le aree della Regione Sicilia in possesso dei requisiti di legge per l’istituzione della Zes, ed evitare discriminazioni ingiustificate tra le esistenti aree industriali regionali di sviluppo…”.