Forza Italia chiede la testa dell’assessore Signorino: «la politica finanziaria è un fallimento»

Dalle dimissioni consegnate, quelle del presidente del Collegio dei revisori di conti Dario Zaccone, alle dimissioni invocate da parte dei 14 consiglieri comunali di Forza Italia. In un documento inviato al sindaco Renato Accorinti, l’intero schieramento azzurro- in Aula suddiviso in quattro diversi gruppi consiliari (Fi, Felice per Messina, Grande Sud e Progressisti democratici) – chiede la testa dell’assessore al bilancio Guido Signorino.

«E’ evidente che finora si è registrata una palese incapacità politica nella gestione complessiva del sistema finanziario, nonostante i ripetuti tentativi, di collaborazione da parte del Consiglio comunale. Non un solo atto è giunto in Aula in tempi ed in termini adeguati per consentirci un’approfondita e non frettolosa valutazione, non un solo atto posto alla nostra attenzione è risultato esente da sviste, errori, necessità di modifiche e integrazioni da parte della stessa amministrazione». Così si legge testualmente nel documento che porta in calce la firma di Giuseppe Trischitta, Benedetto Vaccarino, Francesco Pagano, Giuseppe Santalco, Fabrizio Sottile, Giovanna Crifò, Daniele Zuccarello, Nora Scuderi, Pierluigi Parisi, Paolo David, Simona Contestabile, Carlo Cantali, Emilia Barrile e Donatella Sindoni.

I 14 consigliere forzisti ritengono «non più rinviabile, ma anzi doverosa nei confronti della città, una riflessione da parte del vicesindaco Guido Signorino che lo porti ad un passo indietro» e sono convinti non ci sia «alternativa oggi alle sue dimissioni». Per tale , invitano anche il sindaco Accorinti «a valutare con lucidità il fallimento della politica finanziaria ed a prendere le decisioni conseguenti. Messina non può pagare oltre le conseguenze di una gestione che va a tentoni e che ha solo comportato la paralisi dell’intera attività».

Da forza Italia arriva anche un commento alle recenti dimissioni del Presidente del Collegio dei Revisori dei Conti, che comunque diventeranno effettive solo a partire dall’8 arile per via dell’obbligo dei 45 giorni di preavviso stabilito dalla legge. I consiglieri azzurri esprimono apprezzamento per il lavoro svolto da Zaccone , che «ha sempre garantito al Consiglio Comunale la legittimità degli atti finanziari sottoposti allo stesso per l'approvazione».

Sottolineano, inoltre, che «le dichiarazioni rese dal Presidente dimissionario hanno evidenziato non solo un momento di gravissima criticità della situazione economico-finanziaria, ma anche un corto-circuito tra le varie componenti che a diverso titolo sono chiamate a dare risposte urgenti nell’interesse della città e dei cittadini». Per i forzisti, dunque, «non può non restare inascoltato il campanello d’allarme che il dottore Zaccone ha lanciato facendo riferimento alla “mancanza di serenità nell’operare”».

Per Zuccarelo, David, Santalco e Trischitta e colleghi non si può più ignorare «il persistere di una situazione d’immobilismo e di confusione che non lascia più adito ad alibi di nessun genere». Per loro la colpa è dell’amministrazione comunale ed in particolar modo di Signorino. Per questo – concludono nel loro documento – «più che quelle del Presidente Zaccone le uniche dimissioni che a questo punto ci saremmo aspettati e che riteniamo doverose sono quelle del vicesindaco Signorino».

Intanto, sulla drammatica situazione finanziaria di Palazzo Zanca interviene anche Federazione Nuova destra, secondo cui la Regione dovrebbe procedere al commissariamento, «nel rispetto della città intera e di tutte le forze politiche che hanno confidato in questa Amministrazione, così come è auspicabile almeno un cambio di passo e di squadra nella giunta comunale. Ogni conseguenza e responsabilità è di chi ha gestito e chi ha operato in maniera superficiale, distante dalle regole procedurali e dalla chiarezza dei numeri». (DLT)