Inizia da Piazza Cairoli la raccolta firme per chiedere la “testa” del sindaco Accorinti

“DECIDEMESSINA” passa dalle parole ai fatti e domenica 22 febbraio, dalle ore 10.00 alle ore 13.00, allestirà a Piazza Cairoli (lato monte) un banchetto per la raccolta delle firme per chiedere le dimissioni del Sindaco Renato Accorinti.

Come noto , l’associazione è composta degli ex sostenitori del professore di educazione fisica: Movimento Democrazia Disabile, il Partito Comunista d’Italia, Italia dei Valori Messina e i Verdi Messina. In campagna elettorale sono stati al fianco di Renato Accorinti, ma oggi si dicono delusi e ritengono che il percorso amministrativo intrapreso dalla giunta di Palazzo Zanca stia tradendo il programma elettorale su cui era stata trovata ampia convergenza.

Da qui la scelta di chiedere la testa del sindaco. L’obiettivo è quello di raccogliere 3 mila firme più una.

Questo il testo della petizione :

I sottoscritti firmatari preso atto:

– Che non un punto del programma del Sindaco, sottoscritto e presentato alla città, ha avuto seguito oltre la carta;

– Che la conclusione di quel programma condiviso recitava che la “Democrazia è partecipazione”, constatano

l’impegno del Sindaco a far venir meno la partecipazione e con essa la democrazia;

– Che i bisogni della gente, dei lavoratori, degli ultimi, sono passati in secondo piano;

– Che la priorità ha invertito la rotta verso gli interessi di chi affianca e indirizza il primo cittadino;

– Che la città di Messina sta lentamente e inesorabilmente peggiorando dal punto di vista economico e sociale,oltre che politico, a causa di contenuti e modelli opposti a quelli cui avevamo dato adesione e sostegno a cui si aggiunge la totale incapacità di una seria programmazione economica;

– Che nascondersi dietro un pretestuoso senso di responsabilità – non dichiarando il dissesto finanziario che avrebbe azzerato una intera classe dirigente cresciuta nella melassa del malaffare – sia stato solo un artificio volto ad evitare che “quelli che c’erano prima” finissero nell’occhio della Magistratura;

– che il dissesto, artatamente dribblato, avrebbe eliminato le truppe cammellate, i peones del sistema di potere politico-mafioso che da sempre attanaglia Messina;

– che a salvarsi non sono stati i messinesi ma precedenti amministratori che non sarebbero più stati candidabili per dieci anni ed i loro proseliti che oggi sostengono la civica amministrazione all’interno del consiglio comunale;

– Che sono venute meno le condizioni per cui si poteva pensare di aver eletto il rappresentante di tutti e constatato che, di contro, è venuto fuori l’individualista che si parla addosso e si incarta dichiarando tutto e il contrario di tutto per celare un tradimento ormai conclamato;

Chiedono le immediate dimissioni dalla carica di sindaco del Prof. Renato Accorin