La Notte Bianca in Galleria, contro il muro di gomma della burocrazia e dell'inerzia

La Notte Bianca in Galleria, contro il muro di gomma della burocrazia e dell’inerzia

Rosaria Brancato

La Notte Bianca in Galleria, contro il muro di gomma della burocrazia e dell’inerzia

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venerdì 03 Ottobre 2014 - 13:56

Gli orchestrali del Teatro, attori, pittori,artisti, proprietari di abitazioni che apriranno le loro case al percorso culturale, tutto questo è la Notte Bianca nella Galleria Vittorio Emanuele, domenica 5 ottobre. Una manifestazione per protestare contro il muro della gomma della burocrazia e l'inerzia della politica che hanno condannato il sito al totale degrado.

Ci sono gli orchestrali del Teatro Vittorio Emanuele, dei quali tutti si ricordano in campagna elettorale per scordarsi di loro appena chiuse le urne, ci sono gli artisti che non hanno “terra” neanche con l’amministrazione che per slogan aveva “i beni comuni”, ci sono gli eroici esercenti sopravvissuti alla guerra della burocrazia ed all’incapacità di politici e dirigenti, ci sono i proprietari delle abitazioni, che apriranno le porte ai visitatori delle mostre per un’insolita esposizione. C’è la Messina che vuole “fare” e non si arrende nel vedere la Galleria Vittorio Emanuele ridotta a periferia degradata, rifugio per barboni, pista per scorribande notturne di motorini e smart. Gli unici assenti sono gli amministratori, che nonostante gli slogan di partecipazione e cambiamento, hanno lasciato che ogni possibilità di riscatto per la Galleria venisse soffocata.

Tutto questo è la “Notte Bianca in Galleria”, in programma domenica 5 ottobre dalle 19 in poi, manifestazione voluta per protestare contro il muro di gomma della burocrazia e della politica immobile. Con ogni probabilità, da lunedì, saranno sequestrati gli ultimi tavolini e si abbasserà l’ultima saracinesca, nonostante le promesse,i tavoli tecnici, i regolamenti, gli appelli e gli incontri.

A presentare i dettagli della Notte Bianca in Galleria è stato il consigliere comunale del Pd Daniele Zuccarello, che insieme alla collega Donatella Sindoni ha voluto dare un segnale all’amministrazione per dimostrare che, a costo zero, si possono riaccendere le luci su quello che doveva essere il “salotto”del centro storico e che invece adesso è nel più totale abbandono. Accanto ai consiglieri comunali, in conferenza stampa, gli artisti, i proprietari di quei locali e di quelle attività che da anni chiedono di poter pagare per l’occupazione suolo, ma gli viene impedito da un labirinto di regole che non sono uguali per tutti.

“Mai avrei creduto di essere qui per ricordare all’amministrazione i motivi per i quali è stata eletta, ovvero Cambiare Messina, riscattarla dando voce a tutti- ha spiegato Daniele Zuccarello- Invece non è cambiato niente. Si fa ostruzionismo nei confronti degli operatori che vogliono mettersi in regola e hanno già presentato, 2, 3, istanze bocciate o perse, con motivazioni che valgono solo per quelli della Galleria e non per gli altri che occupano suolo pubblico nel centro storico. Gli assessori al Patrimonio si trincerano dietro i diktat dei dirigenti. Il Palacultura non è più un luogo aperto agli artisti ma si organizzano mercatini di mobili usati,si annunciano Notti della cultura e poi si fa solo una Mezzanotte della cultura. Il regolamento per l’uso dei Beni comuni non sappiamo che fine abbia fatto. Per l’assessore Perna ormai Messina è solo un luogo di villeggiatura, a questo punto è meglio che si dimetta”.

Quella del regolamento per l’occupazione del suolo pubblico nel centro storico è stata un’arma in questi anni utilizzata solo contro quanti vogliono investire nella Galleria, perché, le stesse norme hanno invece consentito la regolare apertura di numerose altre attività anche a pochi metri di distanza. Ed il muro di gomma, per gli operatori, si alza di volta in volta con motivazioni sempre diverse.

“E’ probabile che da lunedì, i tavolini saranno sequestrati- prosegue Zuccarello-senza che neanche il neo assessore Cucinotta abbia fatto nulla, ma a questo punto porteremo tutti gli atti in Procura a Reggio Calabria, e vediamo se qualcuno spiegherà perché nella stessa zona ci sono commercianti di serie A e di serie B. Messina non è solo l’isola pedonale. La Galleria è un’isola “naturale” e storica, ed anche per questi esercenti si può trovare il modo per risolvere il problema, come si è fatto per gli altri in via dei Mille. Sono passati solo 9 anni dalla riqualificazione ma ne sembrano passati 90”.

Nel frattempo sono gli stessi operatori che puliscono la Galleria, sistemano le luci, non si arrendono, bussano alle porte delle varie amministrazioni con progetti di riqualificazione e rilancio,perché sanno bene che quel sito appartiene alla città ed è un bene che proprio l’amministrazione dovrebbe valorizzare ma non lo fa.

“Non lasciare nell’abbandono un luogo come questo dovrebbe essere il primo interesse dell’amministrazione, invece non è così ed anzi ci fanno la guerra perché chiediamo di valorizzarlo”, commenta Mimmo Cecere, che per il Vulkania, ha presentato una lunga serie di istanze per mettersi in regola, ha dovuto affrontare 3 cause civili e vincerle, ma ancora oggi è alle prese con gli stessi no “ Alla fine il dirigente Castronovo dovrà assumersi la responsabilità delle sue decisioni e spiegare perché a me non rilascia le autorizzazioni e ad altri sì, nelle stesse situazioni e condizioni”.

Non a caso la Notte Bianca non sarà una serata da discoteca e non ci saranno Dj ma artisti, attori, orchestrali, perché l’obiettivo non è fare locali notturni, ma riportare la Galleria Vittorio Emanuele ad essere il salotto del centro storico, dove la cultura si unisce ai momenti di svago, ai dibattiti, alle mostre, in una cornice nata per quello ma col tempo diventata solo mura da imbrattare.

“E’ inammissibile che l’interpretazione dei regolamenti abbia determinato l’attuale situazione d’incuria e un comportamento vessatorio nei confronti di alcuni esercenti, facendo figli e figliastri, scoraggiando gli ultimi eroici sopravvissuti- dichiara Donatella Sindoni- Ad aprire la Notte Bianca saranno gli orchestrali ai quali Crocetta ha promesso una stabilizzazione mai arrivata. Spero sia un auspicio la loro presenza, noi ci batteremo per la loro stabilizzazione”.

Nel 2005 furono proprio gli orchestrali ad inaugurare la Galleria tirata a lucido per un nuovo futuro che non è mai arrivato, né per il sito, né per i musicisti.

“Ci auguriamo che la città risponda- ha spiegato il maestro d’orchestra Giampiero Cannata- Il 28 marzo abbiamo organizzato un evento al Vittorio Emanuele per la rinascita della cultura e la città ha risposto accalcando persino gli scalini del Teatro. In quel periodo il Cda era bloccato. Dopo quel segnale Crocetta ha sbloccato le nomine. Eppure, a distanza di mesi quelli che il 28 marzo erano al nostro fianco a protestare e ora sono direttori artistici ci hanno messo da parte, dopo 20 anni di nostro impegno per il Teatro. Noi per loro ora siamo un problema, in un Ente che ha in organico solo amministrativi e non vuole stabilizzare orchestrali e dare dignità alle maestranze”.

Niente dj e musica ad alto volume quindi, ma una Notte Bianca aperta alle note degli orchestrali del Vittorio Emanuele, agli attori, alle tele ed all’opera di pittori, come Dimitri Salonia che esporranno non solo in Galleria, ma anche nelle abitazioni messe a disposizione, all’interno di un percorso culturale, da due proprietari, gli avvocati Santi Delia e Rosario Cannata a dimostrazione di come la rinascita del sito sia un sogno condiviso e partecipato.

“Gli artisti non hanno più un luogo che li ospiti gratuitamente- spiega Vittoria Arena, associazione Kafka- Il Palacultura ormai si può chiamare Palachiusura, non ci sono più spazi gratuiti,ed al Monte di Pietà una sala costa 200 euro. Dopo l’incontro con l’assessore Perna, diversi mesi fa, è piombato il silenzio. La Galleria può essere uno di questi spazi, si potrebbe proporre di organizzare eventi simili, ad esempio la prima domenica di ogni mese”.

La Notte Bianca in Galleria è stata organizzata in pochi giorni ed a costo zero, grazie alla collaborazione di tutti, anche di chi, come Marco Bellantoni, con la sua Allesto, ha messo a disposizione le strutture per consentire l’esposizione dei quadri.

La partecipazione, in assenza di chi l’ha sempre conclamata, se la sono creata da soli, esercenti, artisti, proprietari di immobili, con un solo obiettivo: far sì che la Galleria torni ad essere il tesoro dei giorni della sua realizzazione. Un sito di pregio architettonico, nel cuore del centro storico, a un passo dagli sbarchi delle navi da crociera, un gioiello che in qualsiasi altro luogo del mondo sarebbe stato valorizzato. Qui invece chiunque voglia scommettere viene fatto scappare a gambe levate e se non scappa gli si mettono le trappole sotto i piedi, e se non scappa ancora, gli si mandano i vigili per sequestrare quel che per il locale è la vita, ma per una città è opportunità di lavoro e sviluppo. Ma ci piace farci del male da soli.

Rosaria Brancato

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