Arriva a Messina “Il Michelangelo dormiente” di Ermenegildo Pannocchia

“Il Michelangelo dormiente”, grande statua dello scultore Ermenegildo Pannocchia, è stata donata dal collezionista e gallerista Luigi Sciacca all’Ente Teatro di Messina. L’opera è stata scolpita nel 1989 in legno di tiglio e usata come modello da fonderia per un monumento gettato in bronzo e cera persa eretto a Macerata e collocato al Palazzetto dello Sport. Successivamente l’autore ha ricoperto la sua opera con una lacca epossidica (formata cioè da ossigeno e carbonio) di colore bianco. È installata in posizione orizzontale con elementi verticali in vetro e adesso è stata sistemata nel foyer al secondo piano del Teatro Vittorio Emanuele.
“Il gesto di Sciacca, sicuramente molto gradito dall’Ente – ha commentato il presidente del Teatro di Messina, Luciano Ordile – ha un grande valore specifico perché ha aggiunto alla nostra dotazione d’arte l’opera di una dei maggiori scultori italiani. Ma anche un valore più generale, che mi piace sottolineare: quello che i cittadini considerino il Vittorio Emanuele come la casa culturale di tutti, il luogo dove i messinesi possono soffermarsi non solo per momenti di spettacolo. Del resto, si tratta di una conferma perché in questi ultimi mesi ci sono stati artisti che hanno donato le loro opere e diversi privati cittadini che hanno voluto affidarci una parte della loro biblioteca. Insomma, più che mai l’Ente Teatro è parte viva della città di Messina e della sua Provincia”.
Ermenegildo Pannocchia è nato a Montelupone (Macerata), dove vive e lavora, nel 1954. Ha cominciato a scolpire il legno nel laboratorio di falegnameria del padre. Dopo il diploma di Maestro d’Arte e quello in Scultura dell’Accademia di Belle Arti, ha lavorato a una serie di “mobili scultura”, acquisendo una grande esperienza anche nel settore del design. Tra l’altro, ha realizzato un teatro scultura completamente in legno a Roma, in piazza Fontanella Borghese. Successivamente ha allargato la sua ricerca a materiali quali bronzo e terracotta. Del 1989 è la sua prima grande scultura in bronzo. Nel 1990 inizia a scolpire il metacrilato, mettendo a punto una nuova e rivoluzionaria tecnica che lo porta a sperimentare nuove tecnologie, fino all’uso di sistemi computerizzati e sistemi laser. Nello stesso anno comincia una collaborazione con la Guzzini, producendo una collezione di nove sculture in metacrilato con una tiratura di 299 pezzi ciascuna, distribuite nelle gallerie di tutto il mondo.
Da allora è molto intensa e costante la sua attività espositiva, mentre continua a insegnare nel Liceo Artistico di Macerata.