Politica

Il Consiglio comunale si tinge di rosa: 13 le consigliere, di cui tre riconfermate

La doppia preferenza di genere doveva servire a spianare la strada alle donne che vogliono fare politica. E a guardare i numeri, l’obiettivo è stato raggiunto. Il prossimo Consiglio Comunale di Messina potrà contare su ben 13 presenze femminili sui 40 componenti totali. La percentuale cresce notevolmente rispetto alla precedente composizione del Civico Consesso, in cui le donne erano soltanto tre su quarantacinque consiglieri comunali. La particolarità è che le tre uscenti sono state tutte riconfermate a suon di migliaia di voti. E’ prima in assoluto , anche tra i colleghi maschi, Emilia Barrile del Pd che rientra a Palazzo Zanca, con una “valigia” contenente 2373 voti, un record assoluto. Accanto a lei siederà tra i banchi della maggioranza la compagna di partito Donatella Sindoni , che di voti ne ha conquistati 1.185.Confermate anche Simona Contestabile, figlia del sindacalista del Comune Saro Contestabile, che di voti ne porta a casa 988 e Giovanna Crifò, la più votata del Pdl con 1278 voti. Seconda dopo la Crifò, l’ex consigliere del Cda del Teatro Vittorio Emanuele, Daniela Faranda, che ottiene 1.143 voti.

Dopo tanti anni passati in giunta, farà rientro in Aula consiliare anche Elvira Amata, già assessore all’ambiente durante l’ amministrazione Buzzanca e candidata alle ultime regionali con il Grande Sud. Adesso la sua collocazione è a sinistra: è stata infatti eletta con i Democratici riformisti di Picciolo e Greco, dove primeggia con 1.287 voti. Nella stessa compagine ottiene un ottimo risultato anche la new entry Rita La Paglia con 986 preferenze. Sempre restando nel centro-sinistra conquistano un seggio a Palazzo Zanca anche Antonella Russo dei Progressisti democratici (901 voti) ; Nora Scuderi de “Il Megafono” (928 voti) e per l’Udc anche l’ex assessore provinciale Mariella Perrone, la seconda più votata (1.018) e Carmelina David (848 voti).

Sulla spinta del “fenomeno” Accorinti , entrano in Consiglio comunale anche Lucia Fenech (517 voti); Nina Lo Presti (472 voti).

Con tredici donne in Aula, il glamour è assicurato e se associato a impegno, competenza e amore per la città, potremo dire che la doppia preferenza di genere è davvero un punto di forza del nuovo sistema elettorale. (Danila La Torre)