Un’altra tegola si abbatte sui già debolissimi servizi sociali messinesi. E stavolta il danno rischia di essere di dimensioni davvero grosse. Messina perde 1,7 milioni di euro dei fondi della legge 328 destinati al Distretto socio-sanitario D 26 del Piano di Zona 2010-2012. A confronto gli 80 mila euro andati in fumo pochi giorni fa per gli asili nido adesso appaiono quasi una bazzecola, e se è vero che le cattive notizie non vengono mai da sole, adesso salta fuori un danno che rischia di assumere contorni molto più gravi.
1,7 milioni di euro che al momento la Regione ha deciso di riprendersi perché il Comune di Messina ha lasciato quei soldi fermi per troppo tempo nel conto destinato al finanziamento dei progetti della 328. Somme che, come prevede la legge, sono rimaste a disposizione per tre anni ma che non sono state movimentate entro il termine del 31 ottobre 2014 e che dunque rischiano di svanire nel nulla mettendo nei guai il Comune, che nel frattempo però ha espletato tutte le procedure per utilizzare quella somma. Si tratta di alcuni progetti dei 15 che risalgono alla vecchia programmazione della legge 328 e che l’amministrazione Accorinti in questi due anni è riuscita a sbloccare, predisponendo bandi di gara e attivando nuovi servizi grazie a circa 18 milioni di euro destinati al distretto D26 di cui Messina è capofila. Evidentemente però non tutto è stato fatto nei tempi previsti. Ancora una volta un mancato rispetto dei termini che potrebbe costare 1,7 milioni di euro.
Usiamo il condizionale perché l’assessore Nino Mantineo allontana l’ipotesi catastrofica e spera ancora di poter recuperare queste somme. Per questo lunedì è stato a Catania per incontrare l’assessore regionale alle Politiche sociali Sebastiano Bruno Caruso e discutere la possibilità di poter nuovamente sbloccare quel conto che il Ragioniere generale della Regione ha chiuso, togliendo di fatto a Messina una somma che però è già stata impegnata ad esempio in 80 borse lavoro del progetto di inclusione sociale e lavorativa e nel progetto di prevenzione delle dipendenze e sostegno alla genitorialità. Banale chiedersi perché la Regione ha deciso di riprendersi questi soldi se, dopo la redazione dei bandi, i servizi sono stati affidati e se addirittura vi è stata la firma dei contratti con gli aggiudicatari. La risposta purtroppo è altrettanto banale: tutte queste operazioni sono state fatte dopo la scadenza fissata dalla Regione del 31 ottobre 2014, termine ultimo per utilizzare le somme che giacevano in quel conto dal 31 ottobre 2011. La responsabilità naturalmente è anche della precedente amministrazione comunale che non ha portato avanti tutto l’iter legato alla progettazione della 328, adesso però a incassare questo duro colpo e le conseguenze gravissime che ne potrebbero derivare è l’amministrazione Accorinti, che sul fronte dei servizi sociali è costretta a registrare un’altra batosta.
Sembra però esserci ancora una possibilità perché, come prevede lo stesso decreto, «gli enti titolari delle somme eliminate, non oltre i 12 mesi successivi alla notifica del decreto, possono presentare alle competenti amministrazioni regionali che hanno dato luogo ai finanziamenti incamerati istanza documentata per far fronte ad eventuali spese relative ad obbligazioni giuridicamente perfezionate prima della comunicazione dell’avvenuta eliminazione delle somme in questione». Per questo motivo l’assessore Mantineo ha incontrato l’assessore regionale Caruso e proverà a riacciuffare questi soldi che effettivamente non sono stati movimentati entro quel termine del 31 ottobre 2014, ma che poco dopo sono stati impegnati per finanziare le borse lavoro e il progetto di sostegno alla genitorialità. Soldi che il Comune ha già iniziato a spendere, anche se non sono più a sua disposizione.
Un altro pasticcio che si aggiunge al curriculum dell’assessore Nino Mantineo, dopo gli 80 mila euro di contributi per gli asili nido persi per quel termine non rispettato e per i quali non c’è più nulla da fare, come ha chiaramente comunicato l’assessore regionale durante il confronto di lunedì.
Altri soldi importanti per i servizi sociali che rischiano di svanire e di lasciare un bel problema da risolvere a Palazzo Zanca. Nella speranza che questa volta il primo pensiero non sia trovare un colpevole su cui scaricare responsabilità che, evidentemente, sono tanto politiche quanto gestionali.
Francesca Stornante