Conclusi i lavori alla fontana di Orione. Picciolo: “Riattivarla entro ferragosto”

La fontana di Orione è pronta a tornare in attività. Il Comune di Messina, sotto l’attenta vigilanza della Soprintendenza (responsabile l’architetto Grazia Musolino in collaborazione con la dottoressa Rosaria Cucchiara), ha portato a termine i lavori che consentono ad uno dei simboli della città di Messina, non a caso definita “la più bella fontana del Cinquecento europeo”, di zampillare nuovamente e ritrovare così l’antico splendore.

Lo afferma il capogruppo del Pdr, Giuseppe Picciolo, che, a nome dei parlamentari e dei consiglieri messinesi, esprime un sentito ringraziamento all’assessore Giusy Furnari ed a tutti quanti hanno collaborato affinché dopo anni di abbandono si potesse riattivare uno dei simboli della messinesità.

“Attendiamo adesso di conoscere la data della ripartenza della fontana monumentale – conclude Picciolo – e ci auguriamo che ciò avvenga prima di ferragosto. Sarebbe un bel modo per ritrovarsi tutti insieme sotto lo sguardo del mitico fondatore della nostra città che, con stupore, potrebbe metaforicamente iniziare a rivedere il suo giudizio sulla sua bella Messina, che negli ultimi anni non deve essere stato lusinghiero. Un buon esempio, comunque questo, di sinergia tra Regione e Comune che dimostra l’attenzione che il nostro Movimento ha verso la città e l’amministrazione comunale quando ci si confronta sulla politica del fare”.

La fontana monumentale di Orione sorge in piazza Duomo, opera di Giovanni Angelo Montorsoli discepolo di Michelangelo, risalente al 1553 e eseguita in collaborazione con Domenico Vanello. Fu voluta dal Senato messinese nel 1547 per celebrare la costruzione del primo acquedotto cittadino che sfruttava convogliando le acque dei torrenti Camaro e Bordonaro per opera di Francesco La Cameola. Armoniosa, armonica, elegante è ricca di raffinati intagli, rappresenta il trionfo di Orione ed ha una struttura piramidale su progetto iconografico di Francesco Maurolico, autore anche dei distici latini incisi sull’orlo della vasca maggiore, in corrispondenza delle quattro figure.