Genovese, verso l’interrogatorio di garanzia. Ancora battaglia sulle intercettazioni

Un'altra notte in carcere attende Francantonio Genovese, che sara' interrogato domani dal Gip Giovanni De Marco. Il giudice, che ha accolto la richiesta di arresto avanzata dal pool di sostituti guidati dall'aggiunto Sebastiano Ardita, chiedera' al deputato autosospesosi dal Pd i suoi chiarimenti in relazione alle accuse mosse dagli inquirenti: associazione a delinquere finalizzata alla truffa, riciclaggio e peculato.
Pochi dubbi che l'onorevole, ieri costituitosi in carcere, deciderà di parlare, difendendosi. Dopo, l'avvocato Nino Favazzo ha 5 giorni per chiedere una misura meno restrittiva direttamente al Gip o appellarsi al Tribunale del Riesame. "Vediamo come vanno le cose domani, valuteremo anche in base all'esito dell'interrogatorio di garanzia e all'atteggiamento dei magistrati", spiega il legale di Genovese.
Comunque vada, l'onorevole tornera' davanti allo stesso giudice già tra 4 giorni. È fissata al 20 maggio, infatti, l'udienza per decidere dell'utilizzabilità delle intercettazioni telefoniche delle conversazioni dell'esponente politico. Udienza slittata dal 7 marzo perché in quella occasione la Procura ha prodotto una decina di nuove conversazioni che vorrebbero entrassero nel fascicolo d'accusa, delle quali peró la la difesa non aveva contezza.
Il 30 maggio, invece, si tornera' in aula, in Tribunale, per il processo già in corso e che vede imputata la moglie di Genovese, Chiarà Schiro.
Insomma, la partita sembra tutt'altro che chiusa, anche dopo il clamore dell'arresto di ieri. Anche perché gli inquirenti non hanno affatto smesso di lavorare sugli interessi del Pd nel pianeta della formazione.

Alessandra Serio