Si allarga il fronte anti-Accorinti in Aula. Paolo David,Pd: “Dalla giunta solo slogan”

L’amministrazione Accorinti rischia di essere sempre più isolata.

In 2 anni l’amministrazione ha perso per strada gran parte di quel sostegno, anche non ufficiale, che aveva avuto al momento dell’insediamento. Il primo ad assottigliarsi è stato il fronte dei “fedelissimi”, degli accorintiani della prima ora che hanno sposato la voglia di Cambiare Messina. Paradossalmente è proprio il mondo dei movimenti e quello della sinistra che è rimasto deluso per primo. In 2 anni però la giunta, che già ha perso la metà del gruppo consiliare di CMdb, ovvero Nina Lo Presti e Gino Sturniolo, ha potuto contare, sulla maggioranza trasversale di Udc, Ncd, Dr, Forza Italia e parte di Pd.

Le dichiarazioni del presidente nazionale Udc Gianpiero D’Alia a Tempostretto (vedi articolo allegato) lasciano intendere un’imminente inversione di rotta. “L’amministrazione Accorinti è un fallimento, confrontiamoci sui fatti e non sulle chiacchiere” sono dichiarazioni che, dette da chi è il leader indiscusso di un gruppo che finora ha approvato senza battere ciglio tutto, fanno comprendere come qualcosa si sia incrinato e la “strana maggioranza” scricchioli. Il primo ad accogliere l’appello è stato il capogruppo Pd Paolo David : “Dalle valutazioni espresse dall’onorevole D’Alia la sensazione è che l’amministrazione abbia esaurito ogni forza attiva e continui a sopravvivere a se stessa, senza affrontare i problemi della città. Sono lieto che D’Alia abbia manifestato con franchezza il suo dissenso. Alla luce di quanto dichiarato il sostegno dei Consiglieri Udc in assenza di significativi segnali di cambiamento e soprattutto di un pubblico confronto sui fatti concreti, potrebbe non costituire più una certezza per l’amministrazione”.

Finora infatti per Signorino e per gli assessori la “stampella” di un ampio spettro del Consiglio comunale rappresentava una “certezza” al punto che gran parte degli atti più delicati ed importanti sotto il profilo economico sono arrivati all’ultimo minuto utile, senza dare modo all’Aula di dibattere, ma con l’unica possibilità di votare con l’acqua alla gola. Certezza che, a questo punto, dopo le dichiarazioni dell’ex ministro potrebbe non essere più tale.

“Non si può tacere come le promesse della campagna elettorale-continua Paolo David- siano state disattese e come, dopo due anni le responsabilità di quello che si configura come un fallimento non siano più attribuibili a quellicheceranoprima. Mi auguro che l’invito di D’Alia a confrontarsi sui fatti e non sugli slogan sia accolto, al fine di intraprendere un nuovo comune percorso virtuoso”.

Anche le dichiarazioni di David quindi lasciano intendere che “il credito è finito” e che si stia registrando un’inversione di rotta. In verità il Pd, a differenza dei centristi e dei Dr che nell’appoggio alla giunta sono sempre stati compatti, ha sin dai primi mesi registrato posizioni diverse e spesso contrapposte. I documenti contabili, ad esempio, come i bilanci ed il Piano di riequilibrio non hanno avuto il sì unanime del Pd, ma solo di alcuni consiglieri. Lo stesso David sul Piano di riequilibrio si è astenuto, mentre altri esponenti del partito, dalla Russo alla Contestabile passando per Sindoni e Zuccarello, hanno votato contro.

Gli spifferi in quella che è stata la sicura maggioranza trasversale iniziano a soffiare. I primi battibecchi con l’amministrazione si stanno vedendo anche in casa Dr, che insieme all’Udc non ha mai fatto mancare il via libera in Aula. Al di là delle parole e dei venti di guerra è sempre l’Aula il campo dove si potrà verificare come stanno davvero le cose e se oltre gli spifferi ci sia qualcosa di più.

Rosaria Brancato