Fratelli d'Italia, in 300 vanno via e puntano il dito contro i vertici

Fratelli d’Italia, in 300 vanno via e puntano il dito contro i vertici

Fratelli d’Italia, in 300 vanno via e puntano il dito contro i vertici

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venerdì 07 Dicembre 2018 - 05:47

L'addio al partito dell'ex coordinatore Giuseppe Sottile svuota il movimento in provincia di Messina. In un documento il duro atto d'accusa. Mentre dai Nebrodi mandano a dire...

Si è consumata lentamente ma definitivamente la fronda in Fratelli d’Italia in provincia di Messina. E più che una fronda comincia a somigliare ad un ammutinamento dalla barca che affonda, visto che dopo le dimissioni del coordinatore provinciale e co fondatore del partito Giuseppe Sottile, oggi in quasi 300 hanno ratificato un documento col quale dicono addio al partito.

Un documento che è un lungo atto d’accusa ai vertici, che hanno imposto decisioni e nomi calati dall’alto, provenienti da altre realtà politiche, secondo logiche che ai sostenitori della prima ora non sono mai piaciute.

I mal di pancia si erano fatti sentire da più parti, in provincia come nella città di Messina, lungo le tappe di tutta la stagione elettorale delle nazionali prima e delle amministrative poi. Ed era stato lo stesso Sottile in più di una occasione a cercare di gettare acqua sul fuoco. Oggi dopo le sue dimissioni da coordinatore e uscita dal partito, sottoscrivono l’addio anche tanti dei suoi e non solo.

Non ci sentiamo più rappresentati da un partito che ha tradito quei valori di ricambio generazionale e di rinnovamento culturale, ideologico, metodologico della politica per i quali era nato e che hanno costituito la spinta propulsiva all’impegno e alla partecipazione attiva per tanti di noi”, sintetizzano in un documento i firmatari. Poi i rumor che vorrebbero Sottile verso la Lega, ma che non trovano conferma, al momento, né nell’interessato tanto meno nel partito di Salvini, dove comunque gli abboccamenti ci sono stati.

D’altronde il gruppo storico di Barcellona e dintorni è consistente, e disperderne l’eredità non è l’obiettivo di Sottile, che al momento si guarda intorno ma punta ad una nuova “casa” dove i valori condivisi vengano prima delle poltrone.

Altri hanno preso le distanze, come i dirigenti nazionali Salvatore Gulletta e Daniele Salpietro, consigliere comunale di Raccuja. Anche loro tra i firmatari del documento indirizzato ai vertici nazionali, smentiscono però categoricamente di essere usciti dal partito. “Il documento è un atto di indirizzo interno al partito e riconducibile a un preciso momento contestuale di dibattito, lontano nel tempo e riconducibile alle elezioni nazionali – precisano i due – Il nostro impegno in Fratelli d’Italia non è mai stato messo in discussione nonostante vi siano stati e vi saranno, come in ogni movimento democratico, i momenti di dibattito e di confronto anche aspri"-.


Dello stesso tenore le dichiarazioni di Santo Caliri, dirigente nazionale: “Smentisco categoricamente di essere uscito dal partito di Fratelli d’Italia, il documento in questione non riguardava la fuoriuscita dei dirigenti, era invece un atto in cui si lamentavano determinate scelte strategiche ai vertici del partito. Questo tipo di atti fanno parte della vita di ogni partito e movimento politico, pertanto non posso essere usati a piacimento da chi poi intende rifarsi un percorso politico personale e distante dalla nostra comunità.” I seguito, il documento in versione integrale.

Carissimi Giorgia Meloni, Ignazio La Russa, Guido Crosetto, a scrivere è un gruppo di tesserati, amministratori e simpatizzanti di Fratelli d’Italia della Provincia Messina, potremmo tranquillamente dire IL CUORE del partito, perchè è con noi che il partito è nato ed è cresciuto sul nostro territorio.

Insieme all’Avv. Giuseppe Sottile, vero e riconosciuto fondatore di FDI in provincia di Messina, molti di noi si sono accostati al partito con entusiasmo sin dalla nascita, già all’indomani dell’annuncio in televisione da parte vostra.

Immediatamente ci siamo messi a lavoro inaugurando la sede di Barcellona Pozzo di Gotto e tuffandoci nella prima difficile campagna elettorale per le politiche del 2013. In Sicilia non scattò alcun seggio ma sul nostro territorio ottenemmo un risultato al di sopra della media nazionale.

Le primarie che si svolsero di li a poco furono un successo straordinario. La provincia di Messina fu tra le prime in Italia per numero di partecipanti. Tra i più votati in tutta la Sicilia, nelle cinque prime posizioni, tre nomi di Messina (anzi di Barcellona Pozzo di Gotto).

Del congresso diFiuggi ricordiamo le tue parole cara Giorgia:

“In nome del Popolo Sovrano….Noi costruiremo un partito che sia uno strumento nelle mani degli italiani, non uno strumento nelle mani di persone chiuse dentro una stanza che pensano di sostituirsi al popolo. …………Vogliamo un movimento fatto di regole chiare e trasparenti che valgano per tutti, ………. Se ci ripropongono le liste bloccate Noi senza se e senza ma celebreremo elezioni primarie per la selezione dei candidati in ogni circoscrizione elettorale!!lè finita la stagione delle persone calate dall’alto sul territorio di cui non si conosce e capisce nulla…..ci sarà spazio per tutti quelli che avranno voglia di lavorare….che non richiedano di avere una mostrina solo per vantarsi sul territorio senza fare il lavoro che è stato loro affidato!!”

Parole a cui tutti abbiamo creduto e che in tutti questi anni abbiamo riportato sul territorio come un vangelo, dicendo che noi eravamo altra cosa rispetto ai vecchi partiti con vecchi metodi. Da Noi valeva IL MERITO, LA CAPACITA’, LA COMPETENZA, IL RICONOSCIMENTO DELL’IMPEGNO SU E PER IL TERRITORIO, IL CONSENSO!

In questi anni abbiamo svolto un lavoro straordinario, aggregando ed allargando la base del partito, senza chiusure aprioristiche se non stando attenti alla qualità delle persone, partecipando e dando seguito a tutte le iniziative nazionali e organizzandone moltissime autonomamente a carattere locale.

Abbiamo lavorato sodo e i risultati ci hanno sempre premiato:

Alle elezioni europee del 2014 sul dato nazionale del 3,67% e quello regionale del 3,24%, la provincia di Messina ha fatto il 6,78% mentre Barcellona Pozzo di Gotto (il centro più numeroso dopo il capoluogo) ha fatto addirittura il 15,62% !!!

Alle elezioni regionali del 2017 sul dato regionale del 5,64% a Messina si è fatto il 7,09% ed è stato assegnato uno dei due seggi elettivi per Fratelli d’Italia.

Al giro di boa delle elezioni politiche un partito serio, lealee meritocratico avrebbe dovuto premiare un territorio fertile e generoso di consensi. Ed invece ha scelto deliberatamente di snobbarlo per le solite e stantie alchimie del potere volte a garantirsi ed a garantire i propri favoriti, applicando, né più né meno,i tanto deprecati sistemi della vecchia politica, tradendo platealmente quelle premesse sulle quali era stato fondato e che tanta enfasi avevano ricevuto al congresso di Fiuggi.

Altro che primarie: liste decise dall’alto e comunicate all’ultimo momento; candidati calati dall’alto, senza alcun rapporto con il territorio; soggetti blindati in collegi uninominali e pluricandidati in molteplici collegi plurinominali! Insomma tutto quanto di peggio consente questo sistema elettorale tanto avversato e criticato è stato pienamente e consapevolmente utilizzato. Del resto i risultati ampiamente al di sotto delle aspettative e delle reali potenzialità ne sono implacabile testimonianza.

Alla stessa impronta autoreferenziale va ascritto il più che deludente risultato delle elezioni amministrative al Comune di Messina. Un fallimento annunciato che in qualsiasi partito avrebbe imposto una forte presa di responsabilità da parte di chi ha preteso di essere designata unica ed esclusiva delegata alla formazione della lista ed alle trattative con la coalizione. Soprattutto in considerazione dei diversi e pesanti abbandoni in dissenso alla coordinatrice designata registratisi nel corso della formazione della lista.

Invece neanche la convocazione di una riunione per discutere del risultato.

Per tali ragioni – oggi più che mai, dopo le dimissioni del coordinatore provinciale Giuseppe Sottile, un uomo che si è speso tantissimo sul territorio e rappresentava la vera identità del partito – non ci sentiamo più rappresentati da un partito che riteniamo abbia tradito quei valori di ricambio generazionale e di rinnovamento culturale, ideologico e, non ultimo, metodologico della politica per i quali era nato eche hanno costituito la spinta propulsiva all’impegno e alla partecipazione attiva per tanti di noi; non ci sentiamo più rappresentati da chi, oggi, senza alcun merito o militanza nel partito “occupa la poltrona” a Roma; non ci sentiamo rappresentati da chi, designato dall’alto, dirige il partito a livello regionale; non ci sentiamo più rappresentati da chi in maniera autoreferenziale, provenendo da aree diverse e distanti dalla nostra, sembra ormai abbia ricevuto mandato governare il partito a Messina.

Con grande rammarico e delusione, nelle nostre rispettive cariche e ruoli di dirigenti, di tesserati o di semplici simpatizzanti, dichiariamo di lasciare in maniera irrevocabile il partito FRATELLI D’ITALIA

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