Grioli sarà accanto a Calabrò, ma pone alcune “condizioni”

“Ho preso una settimana di riflessione per approfondire non i risultati delle urne ma per fare un’analisi del contesto politico in cui questo risultato è maturato. Sono sereno, soddisfatto perché quella che sembrava una candidatura d’apparato alla fine si è rivelata solo sostenuta dai messinesi che ci hanno creduto”. Esordisce così Giuseppe Grioli alla sua prima uscita ufficiale dopo le primarie di domenica scorsa. L’ex segretario cittadino del Pd ha scelto di meditare in questi giorni sui prossimi passi da compiere verso le amministrative del 9 e 10 giugno, in ballo c’è l’ipotesi di una lista che resta comunque all’interno della coalizione, la certezza è che l’esperienza maturata grazie alle primarie dovrà trovare continuità qualunque siano le scelte che si faranno.

“Le primarie sono state il segmento conclusivo di un percorso lungo iniziato con l’apertura alla città, alle istanze che venivano dal basso e finito con la possibilità di sottrarre alle segreterie la scelta del candidato sindaco. Non abbiamo vinto le primarie, manteniamo il patto di coalizione sostenendo il candidato vincitore”. Un sostegno che però non è incondizionato. A Felice Calabrò lancia la sfida del cambiamento radicale. “Dobbiamo aiutarlo a uscire dalle sabbie mobili del consiglio comunale perché il candidato sindaco della coalizione non può avere condizionamenti di sorta. Per Grioli la squadra di governo che si formerà dovrà essere composta solo dalle migliori eccellenze della città e qui scattano alcuni “paletti” proposti dall’ex segretario cittadino del Pd. “Nella giunta del sindaco di centrosinistra potrà esserci nessuno che abbia fatto parte della giunta Buzzanca o Ricevuto. Sarebbe una contraddizione e allo stesso tempo uno dei punti deboli su cui gli avversari politici farebbero leva. Il riferimento naturalmente è soprattutto all’Udc che ancora oggi è maggioranza in giunta Ricevuto a Palazzo dei Leoni. “Il rapporto con il partito di Giampiero D’Alia non dovrà essere subordinato alla presenza in giunta di chi ha contribuito a portare la città allo stato attuale”. Grioli invoca un bagno di umanità per chi si accingerà a dover interpretare l’urlo di cambiamento che proviene proprio da quella Messina che non ce la fa più ma vuole reagire, chiede di tornare a parlare di programmi, a differenza di quanto accaduto durante la campagna delle primarie, quando l’attenzione si è concentrata troppo sui movimenti politici di questo o di quello, in primis del Presidente Crocetta. Accanto a Felice Calabrò, dunque, ma solo se avrà intenzione di interpretare davvero quella spinta di cambiamento e di rompere con il passato. Uno sguardo lo rivolge anche al suo partito che al momento è rimasto senza segretario cittadino, dopo le sue dimissioni, e senza il segretario provinciale, dopo quelle di Nino Bartolotta nominato assessore regionale. “E’ fondamentale costruire un reggenza o un gruppo di dirigenti che abbia come obiettivo quello di valutare le candidature ed accoglierle solo se compatibili con la coalizione e con lo spirito del centrosinistra. Proprio la composizione delle liste sarà un altro banco di prova per qualificare il tasso di cambiamento”. Il messaggio a Felice Calabrò e alla coalizione è stato lanciato. Giuseppe Grioli c’è ed è pronto a fare la sua parte. I prossimi giorni serviranno a valutare altri dettagli. Sempre però sulla scia di un percorso già tracciato.

(Francesca Stornante)

Venerdì, 19 aprile, 2013 – 16:47