In Suv al carcere di Gazzi, Genovese si e’ costituito

La sua ascesa finanziaria è cominciata sulla rotta dei Franza. E curiosamente proprio i Franza, loro malgrado, lo hanno traghettato tra le "braccia" della giustizia. Francantonio Genovese si è praticamente consegnato alla Squadra Mobile intorno alle 19 di oggi, sbarcando da un traghetto della Caronte & Tourist alla Rada San Francesco. Con lui c'era la moglie Chiara e l'avvocato Nino Favazzo, che sono andati a prenderlo a Reggio Calabria, dove è atterrato da Roma poco dopo le 18.15.

A Roma fino al primo pomeriggio, quando ha avuto notizia del voto si è imbarcato sul primo aereo. Pochi istanti dopo lo sbarco a Reggio, la presidente della Camera Boldrini ha dato lettura del risultato schiacciante della votazione. L'ultimo viaggio prima dell'arresto, sui "suoi" traghetti, lo ha fatto quindi accanto alla moglie, che gli é stata accanto, in auto.

Ad attenderlo di qua dello Stretto ha trovato invece una pattuglia della Squadra Mobile, guidata dal dirigente Giuseppe Anzalone, lo stesso che ha intercettato per mesi le telefonate dei suoi fedelissimi, ricostruendo la stretta rete di relazioni politiche e parentali al centro dell'inchiesta. All'arrivo a Messina niente manette, nessun clamore. La Rada affaccendata di soli camionisti come sempre, il Suv Bianco con a bordo i Genovese ha trovato ad attenderli soltanto i fotografi e i cameraman. Poi dritti a casa, a Torre Faro, per qualche minuto con la famiglia.

Qualche ora con i familiari, il figlio Luigi, poi sempre insieme al difensore Genovese si è recato prima in Procura poi al carcere di Gazzi, dove è arrivato alle 21. Una lunga notte in cella, per lui, in attesa di essere interrogato dal giudice per le indagini preliminari Giovanni De Marco, lo stesso che Genovese ha apertamente attaccato nel corso del suo intervento difensivo alla Giunta per le autorizzazioni a procedere. Toccherà proprio a De Marco adesso, sentito eventualmente il parere della Procura, decidere se mantenere Genovese in carcere o concedergli una misura meno afflittiva, come ad esempio i domiciliari. Il Gip ha un paio di giorni per interrogarlo, ma la sensazione è che tutto avverra' rapidamente. Silenzio dalla Procura, con il procuratore aggiunto Sebastiano Ardita che dopo il voto della Giunta per le autorizzazioni a rocedere aveva laconicamente dichiarato al nostro giornale: "Non commento le decisioni del Parlamento".

Alessandra Serio