Poggio dei Pini, nessun alloggio agli sgomberati. L’assessore Santisi: “Assistenza psicologica h24”

Dopo l’ordinanza sindacale di sgombero di due lotti di Poggio dei Pini (vedi articolo allegato) l’amministrazione prova ad operare sugli altri fronti. Nel provvedimento il sindaco affida l’assistenza all’assessore ai servizi sociali Nina Santisi che infatti spiega: “Abbiamo già messo a disposizione un’assistente sociale che darà, h24 supporto psicologico alle famiglie sgomberate”.

L’amministrazione quindi intende garantire un’assistenza di tipo psicologico a quanti hanno vissuto momenti drammatici e che anche adesso continuano a sopportare non pochi disagi. Più che un’assistenza “materiale” quindi si punta ad una di tipo spirituale-psicologica, un conforto per superare il trauma. Sembra infatti che al momento siano escluse altre forme di sostegno, come ad esempio una soluzione di tipo abitativo a chi è stato costretto a lasciare la casa. “Non ci sono famiglie che si trovano in condizioni disagiate sotto il profilo economico-spiega l’assessore Sebastiano Pino- quindi non stiamo provvedendo al momento al reperimento di alloggi da mettere a disposizione in attesa della fine degli interventi”.

Gli sloggiati quindi stanno provvedendo da soli a soluzioni alternative, anche se non si quanto dureranno i disagi, probabilmente non sarà affatto un problema da risolvere in pochi giorni.

Nel frattempo il vicepresidente del consiglio comunale Nino Interdonato, insieme al consigliere di circoscrizione Franco Laimo hanno effettuato un sopralluogo: “Poteva realmente finire in tragedia il cedimento del muro di contenimento del complesso residenziale Poggio dei Pini- commentano- abbiamo passato una giornata con gli abitanti delle palazzine che vivono nella più totale angoscia e senso di abbandono. Le Istituzioni sono comunque presenti ed i tanti problemi emersi in queste ore già da stamane inizieranno ad avere risposte grazie all’intervento della protezione civile”.

Sull’argomento interviene anche Confedilizia Messina: “La vicenda ha fatto nuovamente accendere i riflettori su una situazione di assoluto pericolo e disagio, per anni ignorata dalle Amministrazioni. In realtà gli unici a pagare il prezzo di una cementificazione selvaggia su aree inadatte ad ospitarla, sono stati i numerosi acquirenti degli immobili, che oggi si vedono costretti a lasciare la propria abitazione.Un’attività di studio delle problematiche insite nella struttura, seguita dall’elaborazione e dall’attuazione di strumenti di prevenzione e di manutenzione, avrebbe potuto evitare questo disastro annunciato. Confedilizia, quale associazione a difesa della proprietà, è a disposizione di tutti i proprietari di casa per fornire informazione e strumenti di prevenzione, affinché tragici episodi del genere possano essere solo un triste ricordo”.

Rosaria Brancato