Il senatore Mancuso: “Accorinti ritiri le offese a Renzi. O non verrà a Messina per il Masterplan”

L’eco delle dichiarazioni di Accorinti a La Zanzara continua a farsi sentire. In questo caso ad intervenire è il senatore Ncd Bruno Mancuso, che mette in relazione le frasi del sindaco metropolitano contro Renzi e la firma sul Masterplan.

“Accorinti dimentica di essere un uomo delle istituzioni. Il sindaco di Messina è anche sindaco della città-area metropolitana, grazie ad una legge voluta dal Governo nazionale e dal Presidente del Consiglio Renzi, nei cui confronti vengono rivolte frasi offensive- evidenzia Mancuso con riferimento alle frasi pronunciate a proposito del sì del premier al Ponte- Ciò perché, come è noto, la legge sui sindaci delle città metropolitane votata dall'Ars e che prevedeva inizialmente l'elezione del sindaco metropolitano da parte di un'assemblea dei territori, è stata modificata proprio su input del governo nazionale adeguandola alla legge Del Rio”.

Ma c’è di più, perché come noto, Messina è l’ultima Città Metropolitana in attesa della firma al Masterplan, ancora fermo a Roma. Renzi si è recato in tutte le Città Metropolitane per firmare personalmente i rispettivi “Patti”. Adesso le frasi pronunciate a La Zanzara potrebbero essere causa di un incidente diplomatico.

“Il sindaco della città metropolitana Accorinti ha presentato, nella qualità, un masterplan di interventi in tutto il territorio provinciale che dovrà essere sottoscritto sotto la formula di “patto con la città metropolitana di Messina” da quel capo di governo verso cui ha rivolto affermazioni triviali. Per cui mi chiedo se è possibile che il presidente del consiglio Renzi possa venire a Messina e firmare tale accordo con la stessa persona che, dimenticandosi di essere un uomo delle istituzioni, lo ha denigrato, senza che ci sia prima un passaggio ufficiale con cui vengano ritrattate tali offese”.

Secondo Mancuso quindi Accorinti deve chiedere scusa al premier altrimenti il rischio è che la firma venga delegata ad un altro esponente del governo o comunque avvenga a Roma e non in riva allo Stretto.