La città è senz’acqua e sommersa dai rifiuti: situazione igienico-sanitaria precaria

L’emergenza acqua delle ultime 48 ore, che sta lasciando a secco mezza città, ha fatto passare in secondo piano l’emergenza rifiuti. Ma basta uscire di casa e ritrovarsi davanti i cassonetti stracolmi di spazzatura per ricordarsi che a Messina i problemi non arrivano mai da soli: in queste ore, quindi, la città è senz’acqua e sommersa dai rifiuti. Mettendo insieme le due emergenze , si arriva facilmente ad una considerazione: l’allarme igienico-sanitario è dietro l’angolo.
Cgil Cisl e Uil di categoria hanno deciso di intervenire unitariamente sul caso Messinambiente ed hanno convocato una conferenza stampa , che si terrà domani a partire dalle ore 10.00 presso l’autoparco di via Salandra ed alla quale saranno presenti i tre segretari generali di categoria, Crocè,Testa e Lasagni .
«Alla luce degli ultimi accadimenti sulla vicenda Messinambiente- spiegano in un comunicato i tre rappresentanti sindacali – le organizzazioni sindacali unitariamente ritengono di dovere fare chiarezza sulle gravi problematiche che hanno indotto OOSS e i lavoratori ad adottare scelte non senza conseguenze su problemi che non si sono mai affrontati e risolti e che hanno gravi conseguenze sui lavoratori».
Ricordiamo che dopo l’incidente occorso ad un loro collega, il quale ha rischiato di rimanere schiacciato da un autocompattatore, i lavoratori di Messinambiente si sono mostrati intransigenti nel reclamare condizioni di sicurezza sul luogo di lavoro, chiedendo alla società di via Dogali di mettere a disposizione mezzi efficienti e sicuri; fornire loro dispositivi di sicurezza; e provvedere alle vaccinazioni. Proprio su quest’ultima rivendicazione, i vertici di Messinambiente hanno convocato stamattina i responsabili aziendali per concordare un programma di vaccinazioni da effettuarsi a gruppi di venti lavoratori e nel più breve tempo possibile. Intanto, sul fronte della la raccolta rifiuti, Crocè ci spiega telefonicamente che « non è mai stata interrotta , ma procede a singhiozzo perché i mezzi sicuri a disposizione sono insufficienti ed i lavoratori, pur recandosi sul luogo di lavoro, sono impossibilitati ad uscire». (DLT)