Troppi disservizi, il Comitato “Una Giornata Per La Sfiducia” chiede un’ispezione ministeriale

Il Comitato “Una Giornata Per La Sfiducia” irrompe nella scena politica cittadina con due diverse proposte che mirano a “sfrattare “ il sindaco Renato Accorinti e la sua giunta da Palazzo Zanca. La prima è indirizzata alla prefetta Francesca Ferrendino, alla quale il presidente del Comitato, Francesco Tiano, invia la petizione sulla sfiducia al primo cittadino (non è dato sapere quante firme siano state raccolte visto che il documento non è stato allegato alla mail arrivata in redazione) e chiede di effettuare un’ispezione per verificare lo stato di crisi del Comune di Messina. A preoccupare il Comitato “Una Giornata Per La Sfiducia” è la «mancanza di servizi ordinari e di base, come l’acqua, la luce, le scuole, l’assistenza sociale e la raccolta dei rifiuti … che nasce dalla scellerata gestione del bene pubblico e soprattutto dalle incomprensibili spese orientate a favorire logiche di sistema e non per la realizzazione di strutture ed infrastrutture finalizzate all’erogazione ed alla qualità dei servizi».

«La mancanza di una rete idrica in città, la fatiscente illuminazione, lo spreco di economie e l’abuso di personale politicizzato nelle partecipate – si legge ancora nel documento inviato alla Prefettura – sono serviti soltanto ad esasperare le casse comuni e ridurre le municipalizzate a colabrodo e stipendifici».

«I cittadini– continua il documento – non possono vivere in un territorio invaso da percolato, topi, blatte e zanzare, senza assistenza sanitaria e sociale, senza lunghi periodi di acqua, luce e senza produttività e lavoro. Siamo convinti che perseguendo la logica delle criticità da risolvere, di una politica referenziale e senza un piano della città, saremo costretti a continuare a soccombere nel mare delle inefficienze e del degrado».

Tiano invita quindi la prefetta Ferrandino «a prendere atto della situazione e difendere, in quanto ufficio territoriale di Governo e Organo dello Stato, gli interessi collettivi di una città ormai indebitata al l’inverosimile» le chiede espressamente di effettuare delle ispezioni per constatare la precarietà delle risorse, sia economiche che strutturali, e l’impossibilità di erogare servizi ordinari».

La seconda proposta firmata dal Comitato “Una Giornata Per La Sfiducia” è arrivata sulla scrivania della presidente del Consiglio comunale, Emilia Barrile. In questo caso, Tiano «chiede a tutti i consiglieri del civico consesso, di discutere in aula la proposta di sfiducia, regolarmente firmata da un numero consistente di cittadini ( anche in questo caso non viene reso noto il numero esatto dei firmatari ndr) e di procedere, in caso di condivisione della stessa ad avviare le procedure ordinarie per la sfiducia del Sindaco e della Giunta».

Tiano ha pensato anche “piano B”: «qualora, l’istanza dei cittadini non si ritenesse sufficiente ai fini di una discussione in aula – scrive – si chiede d’indire il “Referendum consultivo revocativo” per il Sindaco e la Giunta, dando ai cittadini la possibilità di esprimersi al riguardo. Così procedendo, i rappresentanti dei cittadini, in maniera libera e responsabile, potranno valutare il grado d’insoddisfazione della città riguardo la gestione amministrativa e la fornitura dei servi. Tale iniziativa referendaria, necessita preventivamente di essere inserita nello statuto comunale, come regola possibile ed ammissibile».