Continua il botta e risposta tra Buzzanca e D’Alia. Il sindaco: «Sceglierò sempre la mia città, il senatore “pontifica” da Roma»

Siamo al botta e risposta serrato. D’Alia attacca, Buzzanca risponde e contrattacca, D’Alia replica e affonda, Buzzanca riattacca. Non si finisce più, dopo la “scintilla” della pronuncia della commissione Verifica poteri sul doppio incarico. E il bello che entrambi sono leader dei due partiti che compongono le maggioranze che reggono il Comune e la Provincia. Siamo messi bene. Il sindaco, dopo l’ennesimo affondo del senatore dell’Udc, fa una serie di precisazioni, garantendo alla città che rimarrà sindaco e invitando, in un certo senso, l’alleato centrista a fare a sua volta chiarezza sulle proprie intenzioni. «D’Alia – dichiara Buzzanca attraverso un comunicato stampa – ha una certa propensione a pontificare da Roma. Spesso in modo confuso e qualche volta con la pretesa di essere il depositario della verità. Francamente dispiace rincorrere le dichiarazioni del senatore (quasi sempre mi sono sottratto), ma le ripetute ed insistenti esternazioni mi costringono ad alcune precisazioni. Non è certo con il sarcasmo, a proposito di lezioni, che si discute di cose serie. Ho ripetutamente rassicurato i messinesi ed i partiti della coalizione che comunque continuerò a rispettare l’impegno assunto nel 2008 scegliendo la mia città. D’Alia dovrebbe sapere che ho sempre mantenuto gli impegni e soprattutto, rispettato la volontà dei cittadini elettori. Ieri l’Ars in modo coerente ha assunto la medesima decisione che ha riservato all’on. Giovanni Ardizzone, sospendendo qualsiasi decisione in pendenza di un ricorso giurisdizionale, trattamento, sempre a proposito di serietà e trasparenza, applicato ai deputati Federico, Caronia, Nicotra, etc. Non vi è quindi niente di nuovo sotto il sole e soprattutto nessuna particolarità».

«Ma vedo – continua Buzzanca – che i fatti, come al solito, vengono capovolti ed è veramente difficile inseguire le continue fughe in avanti anche di alleati politici che hanno condiviso, sin dal 2008, la scelta di candidarmi alla carica di sindaco, nonostante qualche mese prima fossi stato eletto all’Ars. Rispetto le sentenze della Corte Costituzionale almeno quanto D’Alia ed i vari disfattisti che continuano a predicare bene e razzolare male. Sono ancora convinto che in uno Stato democratico l’esercizio di un diritto deve essere garantito a qualsiasi cittadino. E’ quello che intendo fare, come tutti, consapevole che alla doppia morale ho sempre preferito la chiarezza e la linearità delle scelte politiche, giammai convenienze personali e patrimoniali. Se D’Alia ritiene di anticipare conseguenze politiche – è l’affondo finale – inizi sin da ora a trarne le conseguenze».

Una risposta al pepe, dura almeno quanto quella che stamani D’Alia aveva dato dopo il “rifiuto” di lezioni di moralità giunto da Buzzanca: «E’ lontana da me – aveva detto il senatore dell’Udc – l’idea di dare lezioni di moralità a Buzzanca, anche perché sarebbe certamente una causa persa, vista la nota sensibilità politica e istituzionale del sindaco di Messina. Il mio è un invito alla serietà ed alla trasparenza. Non si può ignorare una decisione della Corte costituzionale che dispone il divieto di cumulo di più incarichi elettivi. Se Buzzanca ha un minimo di rispetto per chi lo ha votato e per i partiti che lo hanno sostenuto – prosegue il parlamentare centrista – dovrebbe dire se vuole continuare a fare il sindaco o il deputato, visto che entrambi gli incarichi non li può ricoprire. Nel resto della Sicilia, altri esponenti politici che si sono trovati nella stessa situazione, hanno con serietà e correttezza fatto una scelta. Cito i casi del senatore Stancanelli; dell’ onorevole Nicotra; dell’ onorevole Federico; dell’onorevole Ardizzone, che non hanno traccheggiato un secondo, adeguandosi alla decisione della Corte».

«Sarebbe grave – aveva concluso D’Alia – che, come già è avvenuto in passato, Buzzanca tenga sotto scopa le pubbliche istituzioni nella speranza di trarne un vantaggio politico. Certi comportamenti non sono più sopportabili e pregiudicano eventuali rapporti futuri con il partito che egli dice di voler rappresentare». Cosa succederà dopo questo ennesimo battibecco? Probabilmente nulla. Certo, la domanda ovvia che ci si pone è: come possono due leader politici che si scontrano in questo modo continuare ad essere alleati? La risposta è: come hanno fatto fino ad oggi. In tre anni non sono mancati gli scontri, forse con toni meno forti (ma fino a un certo punto), eppure tutto è rimasto com’era. E tutto, probabilmente, rimarrà com’è. Gelido e severo anche il commento che arriva dal segretario generale della Cgil Messina: «Messina, come quotidianamente dimostrano le vertenze, i dati, le statistiche, la cronaca – afferma Lillo Oceano – sta vivendo uno dei suoi momenti più difficili. E non è certo un sindaco part time o jolly quello di cui la città e tutti noi abbiamo bisogno. Sollecitare un gesto di responsabilità a questo punto appare inutile. Buzzanca ha ben chiarito che non intende rinunciare a nulla e a nessun incarico. Ma Messina ha bisogno di un sindaco a tempo pieno. Questo o un altro».