Per David e Vaccarino Le Donne è stato “demansionato”: via al doppio stipendio

Anche i consiglieri comunali Paolo David e Benedetto Vaccarino (vedi foto in basso)intervengono sul “caso” Le Donne . Il segretario/direttore generale di Palazzo Zanca è stato bersaglio di citiche e accuse da parte di Indietrononstorna, della consigliera comunale Lucy Fenech (nella foto insieme a David) e del movimento Cambiamo Messina dal Basso, che hanno chiesto al sindaco Renato Accorinti di separare la figura di segretario generale da quella di direttore generale.

Per difendersi dal fuoco “amico” , Le Donne – che rischia di perdere il doppio ruolo ed il doppio stipendio (pari a 195mila euro, 130 da segretario + 65mila da direttore generelae) ha preparato una memoria destinata al primo cittadino (vedi qui), a cui spetta il compito di prendere una decisione non certo facile.

Tornando all nota firmata da David e Vaccarino, i due esponenti del Grande Sud sottolineano che con l'arrivo del nuovo assessore Luca Eller Vainicher, il quale di fatto si occuperà anche della gestione del personale, le funzioni di Le Donne sono state "compresse".

«Il demansionamento del dott. Antonio Le Donne– scrivono testualmente – ci induce a chiedere al sindaco Renato Accorinti di rinunciare alla funzione di direttore generale, ruolo che lo stesso svolge avendo diritto ad una doppia indennità».

E il problema principale , per i due consiglieri, è proprio la doppia retribuzione: «Visto e considerato che il dott. Le Donne costituisce un doppio costo per le casse comunali (stipendio da segretario generale e direttore generale), invitiamo il sindaco a voler revocare l'incarico di direttore generale. Com'è noto, le casse comunali sono a secco e pagare un dirigente per una mansione che, di fatto, non svolge, rappresenta solo spreco di denaro pubblico».

«Del resto – concludono i due consiglieri comunali – la questione del demansionamento del dott. Le Donne è stata anche sollevata dai movimenti che sostengono il sindaco Renato Accorinti, il quale non può continuare a fare finta di nulla rispetto a quello che, a nostro avviso, non è solo un problema politico».