L’Orsa all’attacco sull’Atm: “Sforna promozioni e sperpera risorse preziose”

Dubbi sulla legittimità della gestione Atm. Dubbi su alcuni provvedimenti adottati dai vertici dell’azienda trasporti. L’Orsa torna all’attacco e rilancia le perplessità che nei giorni scorsi i consiglieri comunali Nina Lo Presti e Gino Sturniolo avevano messo nero su bianco in una corposa interrogazione indirizzata all’amministrazione Accorinti. Il sindacato chiede di fare luce su quanto emerge dalla gestione di una Direzione Atm che potrebbe essere anche illegittima. “Un Direttore generale assunto a chiamata diretta anziché con un bando pubblico e privo dei titoli richiesti come recita l’art. 19 dello Statuto A.T.M. Un Commissario Speciale ancora inspiegabilmente in carica, in sostituzione del Consiglio di Amministrazione, nonostante la cessata emergenza ambientale a suo tempo dichiarata dal Presidente del Consiglio dei Ministri. Sono errori troppo grossolani che il Sindaco non può sperare di collocare nel dimenticatoio con la tattica del silenzio” scrive il sindacato di Mariano Massaro.

C’è poi un capitolo che riguarda le spese poiché alla luce della cronica fase di crisi aziendale, all’Orsa sembrano inopportuni alcuni capitoli di spesa che potevano essere orientati per supportare il raggiungimento di obiettivi più nobili, come il risanamento di parte del debito pregresso, l’assunzione definitiva degli eterni precari e/o la trasformazione in full-time dell’orario di lavoro per tutti. Invece l’Atm ha puntato su altro e l’Orsa elenca alcuni esempi: 15.399,69 euro per un’auto di rappresentanza, modello Giulietta 1.6 JTDM 120 cv; 200 mila euro per la somministrazione di lavoro a tempo determinato della durata di 4 mesi per 20 unità da adibire alla guida dei mezzi aziendali, nonostante la presenza di autisti impiegati in altri settori; 44.613,45 euro per la fornitura di quattro furgoncini modelli Fiat Cubo 1.3 Mjt 16v 80 ACTIVE; 39 mila euro ad un consulente esterno per definire il fabbisogno organico e il modello di organizzazione del servizio.

“In merito a quest’ultima, sarebbe stato opportuno attendere il fabbisogno organico stilato dal consulente, prima di procedere a promozioni, concorsi, riparametrazioni e quant’altro. Anche il prossimo concorso del 16 marzo per la selezione di tre coordinatori a parametro 230 sembra mirato. Non vorremmo fare il nostradamus ancora una volta, facendo anzitempo nomi di candidati che presentano omonimia con qualche consigliere comunale, così come abbiamo fatto con il concorso a parametro 154 per la scelta degli ausiliari come assistenti alla clientela” scrive l’Orsa, ritenendo che l’Atm continui a funzionare come “promozionificio” senza specificare l’effettiva utilità degli avanzamenti pagati con soldi pubblici e senza l’umiltà di fare un onesto mea culpa per le scelte che il sindacato ritiene sbagliate, come quella di sostituire i Vigli Urbani con gli Ausiliari del Traffico che una recente sentenza di cassazione ha bocciato clamorosamente.

“Qualcosa di simile si sta concretizzando anche nel settore della verifica dei titoli di viaggio, per tale incarico l’azienda avrebbe utilizzato anche alcuni parametri 138, esponendo a rischio tali lavoratori che per declaratoria non possono multare né chiedere documenti a eventuali utenti sprovvisti di titolo di viaggio. Per non parlare della quarta area mobilità dove si registra una moltitudine di coordinatori che coordinano altri coordinatori; controllati che controllano i controllori, fra i quali i citati parametro 154 recentemente promossi, mentre a fare il lavoro sporco per strada e portare soldi in cassa sono sempre i pochi soliti anonimi figli di nessuno”.

L’Orsa si chiede come mai la giunta, gran parte del consiglio comunale e gli altri sindacati non abbiano alcuna preoccupazione: “Forse siamo noi a non capire, forse siamo dei visionari che non sanno leggere uno Statuto, una delibera o determina, ma abbiamo una certezza: l’Azienda non ha ereditato nulla di solido per poter sopperire a tutte le spese fatte sino adesso. E’ nostro fondato timore che sperperare denaro pubblico, in questo momento di crisi, sia deleterio anche per un’Azienda sana, figuriamoci per un’Azienda che deve essere risollevata dopo tanti anni di tragica gestione politica, siamo convinti che dietro il silenzio ci sia nascosta tanta povertà d’intenti”.