Parte il servizio bus notturno. Reset: “Tutto il resto non funziona”

“Questa sera si parte ed è festa. Una vera e propria rivoluzione, ben due bus al servizio della movida messinese. È così che si cambia la città”. E’ ironico il commento del rappresentante di Reset, Alessandro Tinaglia, all’inaugurazione del bus notturno. “Sembra davvero che esistano due Messine – dice -. Una, quella reale, che si confronta con le montagne di rifiuti ed una tari esorbitante a fronte di un servizio inesistente ed un'altra, quella accorintiana, che fa sfilare, come nel ventennio, i mezzi per la differenziata prevedendo che entro il 2017 la differenziata arrivi al 46%. Una che vive le emergenze idriche e si prepara all'ennesima crisi ed una che vede l'Amam, con al capo l'indesiderato (forse) presidente, diventare la mega galattica Multiservizi, di fantozziana memoria. Una città che registra a tre anni dell'insediamento il nulla sul Prg ed una che dopo aver proposto nel febbraio 2014 il Pi.Co. (Piano Condiviso) mai attuato sceglie di provare, fallendo, ad aggirare una norma semplice e di garanzia che prevede la redazione della Vas (strumento principe per la partecipazione della cittadinanza alla redazione di un piano urbanistico). Una città che lotta per il Piemonte ed una che attende le telecamere per fare l'ennesimo annuncio. Una città che cerca di sopravvivere al malaffare ed una burocrazia asfissiante ed una che celebra Libera ma poi viene convocata in commissione regionale antimafia per rendere conto delle misure adottate concretamente. Una città che prova a costruire alleanze e sinergie perché comprende che il proprio rilancio è legato indissolubilmente all'affaccio a mare ed una che senza un progetto di sviluppo impegna energie e risorse per dimostrare chi sia il proprietario della cittadella fieristica o di un fazzoletto di terra nella zona falcata. Una città che scivola all'ultimo posto (104 su 104 Comuni) nel rapporto sull'ecosistema urbano di Legambiente ed una che col suo assessore Ialacqua (ex presidente di Legambiente Messina) prevede la realizzazione di una bomba ecologica (discarica) a Pace. Una città incapace di dare accoglienza ai profughi se non grazie ai volontari ed un'altra che celebra i senza tetto con Richard Gere mentre la Casa di Vincenzo è chiusa. Una città che lamenta un servizio di trasporto pubblico carente ed una città che celebra numeri da record dimenticando di dire (lo dicono i bilanci) che Atm oggi fa un milione di km in meno dell'era Buzzanca e che i mezzi fiammanti che sfrecciano in città sono frutto di finanziamenti di #quellicheceranoprima. Una città ultima in Italia anche nella presentazione del bilancio preventivo 2015 ed una che annuncia in campagna elettorale la dichiarazione di dissesto per poi propinare piani triennali di rilancio con scadenze puntualmente non rispettate. Una città che diviene metropolitana e che a differenza di Catania e Palermo non sa programmare e captare fondi ed una città che organizza incontri in pompa magna per poi presentare un elenco di opere inutili ed incapaci di costruire anche una minima prospettiva di sviluppo. Potremmo continuare ancora ma la sensazione, avvilente, è che al fallimento dell'esperienza Accorinti si accompagni una dissociazione pericolosa che non può più essere giustificata semplicemente con l'inadeguatezza. Da un lato un'amministrazione ed un consiglio comunale accomunati esclusivamente dal morbo di attack e dall'altro una politica (con la P minuscola) distantissima dai bisogni reali di una città rassegnata e moribonda che ogni giorno che passa accumula ritardo rispetto agli altri territori più organizzati. E mentre il tempo passa mentre oltre mille attività hanno chiuso nel 2015 mentre la disoccupazione, di cui solo associazioni categoria e sindacati parlano, aumenta inesorabilmente assisteremo attoniti all'ennesima passerella che tramuta l'ordinaria amministrazione in evento epocale”.

“Dunque saliamo sui due bus fiammanti e andiamo col sindaco dell'ultima città d'Italia a bere qualcosa – conclude di nuovo ironicamente Tinaglia -. Contenti voi… #noncirestachepiangere”.