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Ecco come il gelo in America manda in pausa l’inverno sul Mediterraneo

La forte ondata di gelo che a fine gennaio ha colpito gli States e il Canada, facendo sprofondare i termometri fino a valori al di sotto dei -35°C -40°C, sta determinando importanti ripercussioni meteo-climatiche anche in Europa e sul bacino del Mediterraneo, favorendo una temporanea pausa della stagione invernale.

Dopo i periodi freddi e le varie ondate di freddo che hanno caratterizzato buona parte del mese di gennaio ora l’inverno sul vecchio continente è destinato a prendersi una momentanea pausa. In questa prima parte di febbraio la stagione invernale sarà penalizzata da una profonda anomalia negativa termica presente sopra l’area canadese orientale e la vicina Groenlandia, frutto della recentissima ondata di gelo che si è abbattuta sulla regione dei Grandi Laghi.

La forte ondata di gelo che a fine gennaio ha colpito gli States

Ad essa si aggiunge pure una forte anomalia positiva termica fra l’Europa orientale e la Russia europea, in netta contrapposizione con le profonde circolazioni depressionarie che si formano frequente sull’Atlantico settentrionale. Questo nuovo divario termico che si viene a scavare, fra l’Atlantico e i vicini Paesi dell’Europa orientale, sta producendo una notevole intensificazione dei venti zonali e della corrente a getto tra l’Atlantico e l’Europa.

La contrapposizione termica, nel cuore dell’Atlantico settentrionale, continua a tenere attiva una profonda circolazione depressionaria nel tratto di oceano a sud dell’Islanda (dove è ubicato il cosiddetto “fronte polare”, che separa l’aria temperata da quella fredda delle latitudini polari), la quale tende a dipanare un impetuoso flusso di aria molto mite e umida, d’estrazione oceanica, che dalle medie latitudini atlantiche si spinge verso il cuore dell’Europa e del Mediterraneo, mantenendo il campo termico su valori nettamente sopra la media sull’intero continente e sul Mediterraneo.

Fin quando non si estinguerà questa significativa anomalia su buona parte del continente nord-americano, difficilmente in Europa si potranno vedere vere e proprie ondate di freddo, come quelle che stanno finendo d’interessare Canada e Stati Uniti. Forse l’ultima parte di febbraio potrebbe riservarci qualche piccola sorpresa, ma in questo caso non è detto che l’Italia possa essere direttamente coinvolta. Al momento non ci rimane che aspettare nuovi importanti segnali nel medio-lungo termine. Qualcosa sembra muoversi attorno il 12-13 febbraio. Non resta che aspettare le nuove tendenze prefigurate dai modelli matematici.