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Ecco le Zes. 87 ettari per Messina e 540 per Milazzo, Giammoro e Villafranca

MESSINA – L’area degli ex Magazzini Generali, 1,5 ettari, è solo l’ultima tra quelle previste nelle Zes (Zone economiche speciali) per il Comune di Messina. Ne fanno parte anche Tremestieri, dove dovrà sorgere la piastra logistica non ancora dotata di progetto esecutivo, l’ex Sanderson e la Falce.

Ieri il Comune di Messina ha ottenuto l’integrazione per realizzare in quell’area il progetto I-Hub, finanziato dal Poc Metro. Le aree Zes messinesi ammontano in totale a 627 ettari: 87 per il capoluogo e 540 per l’area compresa tra Milazzo, Giammoro e Villafranca.

“E’ stata accolta la richiesta del Comune di Messina – dice il presidente dell’Autorità di sistema portuale dello Stretto, Mario Mega – che arricchisce le aree delle Zes di una nuova possibilità a forte vocazione tecnologica, che ben potrà integrarsi coi programmi di innovazione digitale che vogliamo avviare noi”.

Mega ha segnalato anche la necessità di rivalutare delle aree, circa 100 ettari a Giammoro, che facevano parte della proposta iniziale, ottenendo “disponibilità dalla cabina di regia, in particolare dall’assessore regionale Girolamo Turano. Ora non resta che completare presto la perimetrazione e sottoporre il tutto al Governo nazionale per l’approvazione, a quel punto potremo cominciare ad operare”.

La Zes di Messina è inclusa in quelle di competenza dell’Autorità portuale di Augusta, ma Mega non perde la speranza di ottenerne una autonoma e sprona la politica messinese a sostenere l’emendamento alla finanziaria presentato in tal senso della senatrice Barbara Floridia, dopo l’insuccesso dell’emendamento al decreto “Crescita”. “Sarebbe oltremodo importante, consentirebbe di poter seguire con la massima attenzione ed efficacia tutto quello che servirà per l’insediamento di nuove iniziative produttive e soprattutto per assicurare la corretta integrazione tra le politiche di sviluppo dei porti e delle infrastrutture di collegamento e quelle degli imprenditori che sceglieranno le nostre aree”.