La classifica di Legambiente. Messina al quartultimo posto

L’anno scorso era 86esimo posto, quest’anno il 101esimo. Messina fa un balzo indietro di 15 posizioni nella classifica sull’ecosistema urbano stilata ogni anno da Legambiente e Ambiente Italia e pubblicata dal Sole 24 ore. I dati sono sempre riferiti all’anno precedente, dunque il peggioramento si è verificato nel 2013 rispetto al 2012.

In generale, la solfa è sempre la stessa. Primi cinque posti occupati da cinque capoluoghi di provincia del nord, poi due del centro (L’Aquila e Perugia), mentre le ultime 18 sono città del sud. Per trovare la prima città meridionale dobbiamo scorrere fino al 35esimo posto, dove troviamo Campobasso. Poi Avellino (39), Brindisi (46), Salerno (50), Matera (51), Benevento (59) e, finalmente, la prima siciliana, cioè Ragusa (69).

La città più attenta alla tutela dell’ambiente, nel 2013, è stata Verbania, che ha totalizzato un punteggio di 85,61. Poi Belluno (74,69), Bolzano (70,65), Trento (69,44) e Pordenone (68,04). La media nazionale è di 49,31 punti e Messina, con 22,21, ne è ben lontana. Fanno peggio soltanto Crotone (21,35), Isernia (14,19) e Agrigento (12,76). Questi risultati derivano dall’analisi di una serie di settori.

Polveri sottili pm10 (Media dei valori medi annuali registrati dalle centraline urbane)

1 Nuoro (16); 2 Bolzano (17); Campobasso (17); Grosseto (17); Sassari (17); Verbania (17); 82 Frosinone (40,5); 83 Benevento (47,1). Non disponibili i dati di 21 capoluoghi, Messina compresa, ma l’idea è comunque resa dal disastroso dato successivo, influenzato dal passaggio dei tir in città, diminuito solo dal 25 agosto 2014, con la riapertura integrale del porto di Tremestieri.

Le emissioni pericolose – Biossido di azoto NO2 (Media dei valori medi annuali registrati dalle centraline urbane)

1 Trapani (11); 2 Oristano (12,5); 3 Ragusa (13), 4 Brindisi (16,2), 5 Nuoro (18), 78 Messina (47,1), 79 Trieste (50,5), 80 Milano (51,7), 81 Torino (52,3), 82 Roma (54). Non disponibili i dati di 22 capoluoghi.

Consumi idrici pro capite di acqua potabile (litri per abitante al giorno)

1 Sassari (107,4); 2 Prato (109,2); 3 Frosinone (116,4); 4 Arezzo (117,8); 5 Pistoia (117,9), 22 Messina (137,7), 87 Milano (221,5), 88 Pavia (225,1). Non disponibili i dati di 16 capoluoghi. Il consumo di acqua per ogni abitante non è elevato, ma anche in questo caso è il dato successivo a rendere l’idea del problema. A Messina si sciupa troppa acqua nella rete.

Differenza tra acqua immessa e acqua consumata per usi civili, industriali e agricoli

1 Foggia 8 %, 2 Pordenone 11 %, 2 Monza 11 %, 4 Udine 13 %, 5 Piacenza 14 %, 5 Mantova 14 %, 72 Messina 52 %, 72 Palermo 52 %, 84 Ragusa 76 %, 84 Frosinone 76 %, 86 Cosenza 77 %

In 18 capoluoghi dati non disponibili. Praticamente, a Messina, arriva nelle case la metà dell’acqua immessa in rete.

La capacità di depurazione (Indice composto da % degli abitanti allacciati a impianti di depurazione)

In 11 capoluoghi italiani (Aosta, Bolzano, Chieti, Lecco, Modena, Monza, Napoli, Novara, Sondrio, Torino e Milano) si raggiunge il 100 %. In altri 11 il 99 % in altri 10 ancora il 98 %, in altri 7 il 97 % e via via percentuali altissime fino al 74 % di Lucca e Catanzaro al 78esimo posto. 79 città riescono quindi a depurare i tre quarti delle acque. Solo il 63 % ad Ascoli, 58 % a Pistoia, 54 % a Pordenone, 49 % a Palermo, 48 % a Messina, 24 % a Catania e 21 % a Benevento. Non sono disponibili i dati di 18 capoluoghi.

Produzione annua pro capite di rifiuti urbani

Altro settore caldo per Messina. Le note dolenti, però, dalla produzione dei rifiuti, ma dalla loro gestione. I numeri sono espressi in chili prodotti in media da ogni abitante all’anno.

1 Oristano (377,5), 2 Belluno (383,8), 3 Nuoro (386,1), 4 Novara (392,2), 5 Monza (400,7), 21 Messina (466,5), 22 Reggio Calabria (466,6), 94 Catania (701,5), 95 Ravenna (730), 96 Forlì (750,5), 97 Mantova (760), 98 Pisa (789,8), 99 Rimini (815,8). Dati di 5 capoluoghi non disponibili.

Percentuale di raccolta differenziata sul totale dei rifiuti prodotti

Con l’incremento dell’utilizzo delle isole ecologiche, i dati nel 2014 saranno leggermente migliori. Nel 2013, però, Messina si ferma ancora sotto il 5 % di raccolta differenziata. Un dato sconfortante se si pensa che 8 città (delle quali 2 campane) superano il 64 % e che solo altre tre hanno fatto peggio.

1 Pordenone (81,1), 2 Verbania (72,3), 3 Trento (70,9), 4 Novara (70,7), 5 Belluno (70,6), 6 Vercelli (68,4), 7 Salerno (65,2), 8 Benevento (64,6), 96 Messina (4,9), 97 Foggia (3,7), 98 Siracusa (2,8), 99 Catanzaro (2,5). Dati di 5 capoluoghi non disponibili.

Consumi elettrici annuali pro capite per usi domestici

In tutta Italia, complice la crisi economica, calano i consumi per l’energia elettrica. Messina, in questo settore, si attesta più o meno in linea con la media nazionale.

1 Trento (896), 2 Campobasso (909), 3 Potenza (929), 4 Avellino (953), 5 Matera (954), 5 Isernia (954), 68 Messina (1.166), 99 Catania (1.315), 100 Oristano (1.316), 101 Sassari (1.345), 102 Aosta (1.346), 103 Roma (1.449), 104 Cagliari (1.593).

Tasso di motorizzazione, vetture circolanti ogni 100 abitanti

Contrariamente a quanto si potrebbe pensare, il numero di automobili circolanti a Messina è sotto la media nazionale, che si attesta a 64,8.

1 Venezia (42), 2 Genova (47), 3 La Spezia (50), 4 Bologna (51), 5 Firenze (52), 5 Trieste (52), 25 Messina (59), 102 Bolzano (124), 103 Trento (132), 104 Aosta (196).

Vittime in incidenti stradali su 10mila abitanti

In 13 città, nel 2013, non ci sono state vittime per incidenti stradali. Si tratta di Avellino, Benevento, Campobasso, Cosenza, Imperia, Lecco, Macerata, Mantova, Matera, Nuoro, Oristano, Savona, e Vercelli. Messina è al 32esimo posto con un tasso di 0,37, vale a dire 9 morti rispetto a 243mila abitanti. Ultimi due posti occupati da Latina (1,55) e Rieti (1,89).

Domanda di trasporti pubblici (Quanti viaggi all’anno per ogni abitante).

Altro settore critico per Messina, dove il dato non è neppure disponibile. E forse è un bene vista la tragica situazione in cui si trovava il trasporto pubblico lo scorso anno, ben esplicata dal dato successivo, quello sull’offerta dei servizi. Nel 2014, per fortuna, i dati saranno migliori.

1 Venezia (592), 2 Roma (512), 3 Milano (474), 4 Trieste (304), 5 Bologna (237). Appena 4 a Sondrio, 3 a Crotone e 2 a Ragusa.

L’offerta di trasporto pubblico (percorrenza annua, km per abitante)

1 Milano (85), 2 Venezia (64), 3 Roma (60), 4 Trieste (59), 4 Siena (59). Messina ultima delle grandi città con 11.

Metri di piste ciclabili ogni 100 abitanti

Dato bassissimo anche questo, pur se una quarantina di città possono contare su ancora meno spazi ciclabili. Anche questo è destinato a salire nel 2014, con la pista inaugurata in centro città, ed ancora nel 2015 col prolungamento della pista sulla riviera nord.

1 Venezia (5,05), 2 Verbania (2,12), 3 Terni (1,69), 4 Lucca (1,23), 5 Cremona (1,13), 60 Messina (0,18). A Sondrio, Brindisi e Trapani il dato è zero.

Isole pedonali (metri quadri per abitante)

Altro dato molto basso che sarà incrementato solo nel 2014, visto che l’isola del centro città è stata istituita il 15 gennaio di quest’anno. Impietoso il paragone con diverse città del nord. A zero, invece, alcune città del sud come Caltanissetta, Enna, Isernia, Potenza, Siracusa e Reggio Calabria. In queste ultime due città, però, il dato è falsato per la presenza di due grandi isole pedonali, considerate ufficialmente come ztl.

1 Reggio Emilia (39,03), 2 Cremona (30,14), 3 Mantova (26,74), 4 Lodi (26,65), 5 Verbania (24,24), 85 Messina (0,46).

(Marco Ipsale)