Sanatorie facili a Scaletta Zanclea, condannato tecnico comunale

La scelta di optare per il rito abbreviato è stata "azzeccata". Si chiude con un'assoluzione totale e una condanna, più bassa rispetto a quella chiesta dall'accusa, il processo sulle presunte mazzette a Scaletta. Il GUP ha condannato a 2 anni e 8 mesi il tecnico comunale Salvatore Calabro', per il solo reato di concussione, assolvendolo dalle due ipotesi falso. Totalmente assolto l'ispettore di Polizia Municipale Francesco Micalizzi. L'accusa aveva chiesto la condanna a 4 anni. I due sono stati difesi dagli avvocati Gianni Miasi e Giovanni Calamoneri.

L'indagine è cominciata nel novembre 2013 quando un imprenditore edile ha denunciato di aver ricevuto una richiesta di "mazzetta" da 10 mila euro da Calabro' per sanare delle opere a corredo del suo capannone commerciale. Calabro' gli avrebbe prima caldeggiato il professionista messinese poi ha sequestrato una parte delle opere. L'ingegnere di fiducia gli ha poi fatto capire che la sanatoria poteva essere ottenuta "ammorbidendo" il tecnico. Contro di loro, secondo gli inquirenti, un verbale di sopralluogo falso e postdatato e le intercettazioni telefoniche ed ambientali.

Con le misure cautelari l'attività dei carabinieri non si è conclusa: gli investigatori sono tornati al Municipio sequestrando una ampissima documentazione relativa all'edilizia. In pratica sotto la lente è finita tutta l'attività dell'ufficio tecnico, soprattutto nel periodo successivo all'alluvione killer del 2009. Una inchiesta, questa, ancora in corso.