Stu Tirone, Palazzo Zanca nomina Parrinello: commissario liquidatore o tessitore di nuove tele?

Una determina “fantasma”, una nomina. In attesa di definire il futuro della Stu Tirone, dopo mesi di silenzio è tutto un susseguirsi di annunci e “pressing” velati, con carte che compaiono e scompaiono o vengono pubblicate soltanto a metà. “E’ già qualcosa”, è il laconico commento dell’ingegnere Franco Cavallaro alla nomina dell’avvocato Marcello Parrinello in rappresentanza del Comune di Messina. Cavallaro, che tenta di portare fuori il progetto dalle secche dall’ormai lontano 2009, ha chiesto ieri mattina al Comune di non continuare a tergiversare. E in serata è arrivata la nomina di Parrinello, tra i firmatari il “manifesto” in favore di Renato Accorinti sindaco.

Il professionista era molto in auge, anni fa, come amministratore giudiziario. Da lì a diventare l’uomo di rappresentanza dei gruppi imprenditoriali nei cda il passo è stato breve. Da amministratore del Tribunale, ad esempio, era stato protagonista dello scontro con il gruppo Versaci, i costruttori di Rocca di Caprileone falliti sulla scia di Tangentopoli i cui rami secchi imprenditoriali erano stati affidati proprio a Parrinello. L’avvocato aveva dato spazio ad una serie di nuove società attraverso le quali aveva di fatto acquisito quel che rimaneva dei Versaci. E’ così che alcuni progetti importanti erano passati di mano, finendo in mano al gruppo del deputato Francantonio Genovese. La battaglia tra i Parrinello e i Versaci era stata poi archiviata. E il legale ha continuato a lavorare nel settore fallimentare. Fino ad approdare alla campagna elettorale per le ultime amministrative nel cerchio magico di Accorinti.

Una pietra tombale, la nomina di Parrinello? “Secondo me ci sono ancora i margini di dialogo con l’amministrazione, c’è ancora la possibilità di non perdere l’occasione di riqualificare la zona con un progetto il cui impatto è già stato abbondantemente ridotto. E comunque c’è finalmente un soggetto col quale tornare a dialogare, in un senso o nell’altro. Prossimo passaggio, adesso, l’assemblea dei soci di venerdì prossimo in vista della nomina del nuovo consiglio di amministrazione.

In gioco, insieme al progetto, ci sono le questioni societarie. Che sembrano quelle di più veloce risoluzione. Oggi all’interno della Stu ci sono il Comune di Messina adesso rappresentato da Parrinello che diventa presidente col 30%, il consigliere di nomina del Comune, Giacomo Villari, che siede anche nel costituendo ufficio Prg, poi gli imprenditori: Franco Arcovito, Cavallaro, il colosso Pizzarotti, la Demoter. Pizzarotti , entrato nell’affare per aver acquisito il pacchetto Garboli, alla quale aveva interesse per via di altri rami di azienda attivi, aveva già provato ad andarsene, aprendo la gara sulle quote, gara andata deserta. La Demoter è invece stata dichiarata fallita dal Tribunale di Messina, dopo il crack del patron Carlo Borrella. Il Tribunale aveva affidato il concordato al commercialista storico, Cacace, poi ha nominato commissari liquidatori il commercialista Laurà e l’avvocato Vitarelli. Che di Parrinello è stato in passato collega di studio. Oggi la Demoter dovrebbe liquidare le quote al prezzo migliore, così da assicurare qualcosa ai creditori. Il nome del professionista fa venire il mal di pancia anche a qualcun altro, anche tra le fila degli accorintiani che siedono in consiglio. “Non posso essere d’accordo con questa nomina, che non è stata condivisa ma calata dall’alto”, tuona Gino Sturniolo di Cambiamo Messina dal Basso “Secondo me c’è ancora spazio per il dialogo” continua a ripetere Cavallaro, che sottolinea tutti i punti sui quali il progetto è stato rivisto proprio per superare le perplessità. Dall’abbassamento dei grattacieli alla riduzione degli spazi commerciali, passando per la riqualificazione dei beni architettonici come la scalinata Sergi e il Palazzo degli Elefanti.

Della paventata determina di revoca del progetto, però, non c’è ancora traccia. “Certamente a noi non è ancora arrivato nulla, né è stata pubblicata all’albo Pretorio”. In effetti andando a spulciare le determine a Palazzo Zanca di revoche non c’è traccia. C’è però una determina, risalente al 5 dicembre scorso, che revoca la precedente determina di Pizzino del luglio 2013 che dava il via libera al progetto. Sulla scorta della decisione della Commissione regionale, che il 10 settembre scorso ha sottratto alla Conferenza dei servizi la valutazione del progetto, Palazzo Zanca revoca l’ultimo atto di indirizzo e rimette tutto a bocce ferme. “Considerato : che la conclusione della procedura di conferenza di servizi sugli altri interventi non ricompresi nel Piau- Contratto di quartiere II non può intendersi quale rilascio del titolo abitativo edilizio (…) che il piano industriale della Stu non possa essere efficacemente predisposto in carenza del parere della commissione regionale dei lavori pubblici (…)” determina la revoca delle precedente determina, in attesa dei nuovi indirizzi.

Adesso sta al Comune decidere se riavviare il progetto su altre direttive, reperire nuovi canali di finanziamento, magari appaltare un nuovo studio di fattibilità – per il precedente vennero liquidati a Cavallaro 340 mila euro – oppure mettere in cassetto definitivamente la riqualificazione dell'area. Insomma, ricominciare a tessere la tela, o disfarla.(Alessandra Serio)