Tavolo su opere pubbliche in Prefettura. Santalco chiede che si attivi il Comune

La Prefettura ha aperto un tavolo permanente sulla crisi edilizia, con l’obiettivo di accelerare l’avvio delle opere pubbliche strategiche per la città e utili a dare una risposta al forte bisogno lavorativo (vedi correlato). All’incontro, però, il Comune ha partecipato solo con un funzionario del Gabinetto del sindaco. E i sindacati hanno identificato il fatto con il disinteresse per la questione da parte di palazzo Zanca.

Sulla stessa onda, il consigliere comunale Giuseppe Santalco, che oggi scrive una nota per spingere l’Amministrazione Comunale a farsi carico della ripartenza dell’economia cittadina e del rilancio dell’occupazione, con la ripresa degli investimenti e l’apertura dei cantieri edili sia privati che pubblici. “Come capogruppo consiliare e come rappresentante dei cittadini messinesi – scrive Santalco -, rivolgo un forte ed accorato appello al sindaco proponendo la istituzione stabile di un “Tavolo Tecnico delle opere pubbliche in atto bloccate” insediato presso il Comune di Messina che affronti le singole problematiche per coinvolgere tutti gli attori istituzionali locali, regionali e nazionali che possono contribuire ad accelerare l’avvio dei cantieri, comprese le forze sindacali del settore edile. In tale contesto non va trascurato il ruolo dell’edilizia privata che in atto non solo subisce l’esoso balzello degli oneri concessori imposti dal Comune di Messina, ma anche il fatto che non è più supportata dal sistema creditizio locale. Solo una forte ed autorevole presenza politica del Comune potrà porre le basi per la ripartenza del settore edile. Né è il caso di illudere i disoccupati sui cantieri di servizio di cui ancora il Comune non ha neppure predisposto la bozza di domanda. Auspico un intervento in tal senso da parte del sindaco, con espresso avviso che perdurando tale stato di trascuratezza nel settore dello sviluppo economico cittadino, mi farò carico di coinvolgere tutto il Consiglio Comunale per stigmatizzare un atteggiamento di retroguardia che ormai induce gli operatori sindacali ed economici di Messina a non aver più fiducia in un intervento autorevole da parte del Comune di Messina”.